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Oristano

esame del dna 

Antidoping alla Sartiglia: guai per sei cavalieri

ORISTANO. In attesa del prossimo incrocio delle spade sotto la stella di via Duomo, il perito ha finito l’incrocio dei dati genetici. Dall’esito dell’esame sul dna, estrapolato dai campioni di urina...

22 novembre 2018
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ORISTANO. In attesa del prossimo incrocio delle spade sotto la stella di via Duomo, il perito ha finito l’incrocio dei dati genetici. Dall’esito dell’esame sul dna, estrapolato dai campioni di urina del prelievo antidoping effettuato durante la scorsa Sartiglia, arrivano i primi dati certi – non tutti a conferma dell’accusa – sul presunto scambio di identità che alcuni cavalieri avrebbero messo in piedi per dribblare le analisi degli addetti della Nado chiamati dall’ex questore Giovanni Aliquò.

Secondo i pubblici ministeri Ezio Domenico Basso e Federica Fulgheri, alcuni cavalieri avrebbero aggirato l’antidoping con la collaborazione di altri del gruppo per evitare la positività o semplicemente per protestare contro quella che ritenevano una procedura scorretta imposta dal questore. Avrebbero così chiamato in causa compagni “puliti” che si sarebbero sottoposti per amicizia all’esame delle urine per coprire gli altri che invece erano a rischio. Gli esami effettuati dal carabiniere del Ris, Carmelo Di Fede, dicono che il dna nelle provette appartiene ai cavalieri Paolo Rosas che si sarebbe sostituito a Peppe Frau; Giuseppe Catapano che avrebbe preso il posto di Gianluca Russo; Marco Pau che si sarebbe sottoposto al tst in luogo del fratello Roberto Pau. Sotto inchiesta ci sono anche altri tre cavalieri che paiono salvi. Daniele Ferrari, al contrario di quanto ipotizzato dalla procura, avrebbe regolarmente effettuato il test sena incorrere in positività. A questo punto sembra palese che per lui si arriverà a un’archiviazione. Un discorso molto simile si può fare per i giovani fratelli Marco e Francesco Serra. Il primo effettuò l’esame, ma la procura ipotizzò che al suo posto si fosse presentato all’antidoping il fratello Francesco. In realtà la perizia dice che Marco Serra ha regolarmente effettuato il controllo e che il fratello Francesco non si è sostituito a lui.

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