La Nuova Sardegna

Oristano

Equitazione, la Soe festeggia le 50 candeline

Equitazione, la Soe festeggia le 50 candeline

Dopo la chiusura di Sassari e Cagliari, la società oristanese è l’unica aperta Un centinaio di tesserati, quattro concorsi l’anno e tanta passione

02 dicembre 2018
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ORISTANO. L'equitazione, a Oristano e nella provincia, è un aspetto molto importante del bagaglio culturale e tradizionale. Basti pensare che nella Carta de Logu era stabilito il divieto di vendere il proprio cavallo a stranieri, senza l'autorizzazione del giudice. Oggi i maneggi sono tanti e la scelta per chi vuole avvicinarsi a questo sport è ampia, ma cinquant'anni fa le cose non erano così semplici. «All'epoca – spiega Paolo Rosas, presidente della Società Oristanese di Equitazione – in provincia non c'era nessuna società sportiva che permettesse ai giovani di avvicinarsi al mondo del cavallo». Fu per questo che un gruppo di amici e appassionati si riunirono nel maggio del 1968 e fondarono la SOE che ora celebra i suoi 50 anni di attività. Il primo presidente fu Antonio Cozzoli – padre di Annadina, la prima componidori donna della storia della Sartiglia – e insieme a lui tanti oristanesi e qualche lussurgese che condividevano la passione per i cavalli e l'obiettivo di avvicinare tanti giovani a giovani all'equitazione. La prima sede era nella zona attualmente compresa tra via Cagliari e Torangius, che all'epoca era campagna, poi arrivò il trasferimento nelle strutture comunali tra Pesaria e Sa Rodia dove ancora oggi ha sede la società e che gestisce sulla base di una concessione comunale. Il primo concorso fu di livello regionale e si svolse al campo Tharros e pochi anni dopo sempre lì si svolse il primo concorso nazionale, vinto da Raimondo D'Inzeo, l'atleta italiano con più partecipazioni alle olimpiadi: «Il trofeo vinto da D'Inzeo a Oristano è conservato ancora oggi nella bacheca della Scuola militare di equitazione di Montelibbretti, vicino a Roma» racconta Rosas, che quel trofeo lo ha visto coi suoi occhi. «All'epoca c'erano solo altre due scuole di equitazione in Sardegna, quella di Sassari e quella di Cagliari, ma la SOE è l'unica rimasta in attività». Rosas è entrato nella società, come allievo, nel 1979 e poi ha iniziato a far l'istruttore a partire dal '90: «Da quando la società ha esiste – continua a raccontare – ha sempre avuto un obiettivo: tenere i prezzi bassi per permettere a tutti di avvicinarsi a questo sport». Oggi sono un centinaio i tesserati e vengono organizzati ogni anno tre o quattro concorsi: «È un impegno gravoso – spiega Rosas – che si fonda sull'impegno volontario dei nostri tesserati, soprattutto dei genitori dei tanti ragazzi che frequentano le nostre strutture». Il mondo dell'equitazione è cambiato, e i contributi sono molto più risicati rispetto a un tempo, ma Rosas assicura: «Andiamo avanti, abbiamo un campo in erba che è fra i migliori in Italia e le nostra scuderia è quasi al completo. Con l'amministrazione comunale c'è un buon rapporto e speriamo che si possa lavorare insieme per rilanciare ulteriormente la nostra attività».

Davide Pinna

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