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Cantiere navale all’asta, si lavora per una sua rapida riapertura

Cantiere navale all’asta, si lavora per una sua rapida riapertura

SANTA GIUSTA. Doveva essere una realtà importante che avrebbe dato lustro e ossigeno alla sofferente economia oristanese, ma il cantiere navale del porto industriale di Santa Giusta-Oristano non...

04 dicembre 2018
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SANTA GIUSTA. Doveva essere una realtà importante che avrebbe dato lustro e ossigeno alla sofferente economia oristanese, ma il cantiere navale del porto industriale di Santa Giusta-Oristano non entrò mai in funzione. Edificato nel 2001, quasi interamente costruito, ora il capannone e il terreno circostante – una struttura enorme ben visibile anche a chilometri di distanza – sono sottoposti a una procedura di vendita da parte del tribunale di Arezzo. Un’occasione mai realizzata che doveva assicurare decine e decine di posti di lavoro e rappresentare il più grande cantiere navale della costa occidentale. Attualmente è in vendita e il prezzo è di due milioni e trecentomila euro. Recentemente, a causa del forte vento che si è abbattuto nell’Oristanese, alcune parti della struttura sono crollate, aprendo uno squarcio nella parte laterale del cantiere e depositandosi ai suoi piedi, come si può notare transitando nella via Caprera. Il cantiere navale è formato da due strutture adiacenti e da un edificio che avrebbe dovuto ospitare gli uffici. La speranza è che venga acquisito e che la destinazione d’uso rimanga tale. La struttura si trova nell’area del Consorzio Industriale di Oristano e il presidente, Massimiliano Daga, si augura che il cantiere possa realizzare quanto promesso nel momento della sua creazione. «Sarebbe importante se venisse acquistato e se si portasse avanti un’attività di rimessaggio e di costruzione di navi – ha detto Massimiliano Daga – così da assicurare, tra l’altro, posti di lavoro e possibilità di crescita per l’economia del territorio». Il presidente del Consorzio Industriale confida che la destinazione d’uso non venga modificata, anche in virtù del fatto che il porto, da qualche tempo, sta andando incontro a importanti e positive novità – tra le altre, il traffico delle navi da crociera e il primo deposito costiero di Gnl – che potrebbero coinvolgere in un circolo virtuoso vari settori e varie professionalità. In un quadro del genere, la rinascita del cantiere navale sarebbe un’ulteriore possibilità di crescita e di valorizzazione dell’intera area. «È necessaria una strategia imprenditoriale in un porto rifugio», ha rimarcato Massimiliano Daga, quindi le possibilità che un cantiere navale possa svolgere una funzione fondamentale all’interno del porto, non mancano. Non resta che aspettare un’iniziativa imprenditoriale più fortunata della precedente. (ni.po.)

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