La Nuova Sardegna

BAULADU. Mettere in rete le consulte giovani e scambiare esperienze e contenuti per dare valore alle idee delle nuove generazioni, è l’obiettivo di Tessiu, tessere. Dal terzo meeting nazionale delle consulte giovanili, oltre 250 ragazzi hanno chiesto a gran voce di contare di più. Le consulte giovani nascono con compiti di indirizzo nei confronti dei consigli comunali relativamente alle politiche e alle attività rivolte all’universo giovanile e di poter dire la loro quando in ballo ci sono obiettivi che li riguardano. A far sentire la loro voce i rappresentanti delle consulte sarde, passate dalle 77 del 2012 alle 160 attuali, quelli della Puglia, dell’assemblea di A Giuventù a Corsica, della municipalità di Skopje e della regione balcanica.

L’oggetto dell’incontro prevedeva incontri, dibattiti, tavoli di lavoro, discussioni sui problemi riguardanti il mondo dei giovani. Ma non solo. A Bauladu si è parlato anche di programmi e iniziative da portare avanti, sono stati esaminati i risultati finora conseguiti, eletti i rappresentanti territoriali per le quattro province storiche e gettate le basi della programmazione degli obiettivi da conseguire.

Se le consulte nazionali non sempre trovano il giusto ascolto da parte delle amministrazioni locali, quelle sarde non fanno differenza. Molto dipende dalla mancanza di risorse da destinare alle politiche giovanili. «In Corsica le cose funzionano leggermente meglio – dicono Camille Martinelli e Pierre-Joseph Paganelli, rispettivamente vice presidente dell’assemblea di A Giuventu e presidente della commissione che tiene i rapporti in sede europea –. Il nostro rapporto con l’ente politico è orientato a un proficuo rapporto di collaborazione». (pi.maro.)