Sedilo sogna una sua palestra
Il paese è uno dei pochi centri sardi a non disporre di un impianto al coperto
05 dicembre 2018
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SEDILO. L'associazionismo sportivo locale si mobilita per chiedere la realizzazione di un impianto indoor in cui praticare le discipline più diffuse in paese dopo il calcio.
Per dare maggior peso alla richiesta è stata promossa una raccolta di firme.
«Sedilo è uno dei paesi della Sardegna a non avere ancora una palestra dove praticare l'attività sportiva e nella quale organizzare campionati e tornei. Gli impianti annessi ai plessi scolastici non possono definirsi palestre, non hanno le dimensioni minime imposte dal Coni, sono vecchie e con delle carenze sotto il profilo della sicurezza», sostiene l'allenatore Fip Gianni Carta, che ha promosso l'iniziativa.
L'idea ha fatto subito proseliti trovando il sostegno del Judo Sport Center Sedilo, dell'Asd Pallavolo Sedilo, dell'associazione ippica e dell'Asd Tennis Sedilo.
Coloro che hanno lanciato l'idea ha suggerito anche delle soluzioni percorribili come la destinazione dell'avanzo di amministrazione o la contrazione di un mutuo a tasso zero attraverso l'istituto del Credito sportivo.
«Se ne parla dal 2016 e in queste settimane i Comuni del Guilcer stanno completando le strutture sportive grazie a questa opportunità», sottolinea l'istruttore della federazione italiana di basket.
Nella petizione sono prospettate altre alternative. «Nel 2015 – spiega ancora Gianni Carta – la Regione aveva accolto la richiesta dell'amministrazione comunale di finanziare con il progetto Iscol@ la riorganizzazione degli spazi scolastici, comprese le palestre. Se questa opportunità non fosse andata perduta sarebbe un'occasione per mettere mano all'area sportiva».
Il progetto è visto anche come un'opportunità per contrastare lo spopolamento. «Il fenomeno si combatte aumentando la qualità della vita delle persone, così da ridurre il divario sempre più marcato tra città e paesi», conclude Carta.
Maria Antonietta Cossu
Per dare maggior peso alla richiesta è stata promossa una raccolta di firme.
«Sedilo è uno dei paesi della Sardegna a non avere ancora una palestra dove praticare l'attività sportiva e nella quale organizzare campionati e tornei. Gli impianti annessi ai plessi scolastici non possono definirsi palestre, non hanno le dimensioni minime imposte dal Coni, sono vecchie e con delle carenze sotto il profilo della sicurezza», sostiene l'allenatore Fip Gianni Carta, che ha promosso l'iniziativa.
L'idea ha fatto subito proseliti trovando il sostegno del Judo Sport Center Sedilo, dell'Asd Pallavolo Sedilo, dell'associazione ippica e dell'Asd Tennis Sedilo.
Coloro che hanno lanciato l'idea ha suggerito anche delle soluzioni percorribili come la destinazione dell'avanzo di amministrazione o la contrazione di un mutuo a tasso zero attraverso l'istituto del Credito sportivo.
«Se ne parla dal 2016 e in queste settimane i Comuni del Guilcer stanno completando le strutture sportive grazie a questa opportunità», sottolinea l'istruttore della federazione italiana di basket.
Nella petizione sono prospettate altre alternative. «Nel 2015 – spiega ancora Gianni Carta – la Regione aveva accolto la richiesta dell'amministrazione comunale di finanziare con il progetto Iscol@ la riorganizzazione degli spazi scolastici, comprese le palestre. Se questa opportunità non fosse andata perduta sarebbe un'occasione per mettere mano all'area sportiva».
Il progetto è visto anche come un'opportunità per contrastare lo spopolamento. «Il fenomeno si combatte aumentando la qualità della vita delle persone, così da ridurre il divario sempre più marcato tra città e paesi», conclude Carta.
Maria Antonietta Cossu
