La Nuova Sardegna

Oristano

Cyberbullismo: «Quello che posti dice chi sei»

Pietro Marongiu
Cyberbullismo: «Quello che posti dice chi sei»

A Cabras si esamina con gli specialisti del Serd un fenomeno in crescita che coinvolge i più giovani

07 dicembre 2018
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CABRAS. Sono sempre maggiori i rischi cui i frequentatori del web, soprattutto dei social, incorrono. Trappole in cui molto spesso cadono i più giovani i quali si trovano imbrigliati e prigionieri di situazioni dalle quali diventa difficilissimo uscire. Di come contrastare il Cyberbullismo si parlerà questo pomeriggio alle 15, nel Centro polivalente, durante un seminario informativo gratuito, inserito all’interno del progetto IndipendenteMente, dal titolo “Identità virtuale. Quello che posti dice chi sei”. Il progetto, ideato dall’assessorato alle politiche sociali del Comune, prevede due linee di intervento differenti che però hanno il medesimo obiettivo: quello di agire in supporto ai genitori e alle altre figure presenti nelle agenzie educative. Sono previsti incontri informali con i genitori e con le società sportive che operano nel territorio e i loro tecnici, tenuti da due specialisti del Serd di Oristano; la seconda linea di intervento, che si avvale di uno specialista dell’Istituto di formazione per operatori sociosanitari invece coinvolge i genitori, i docenti e gli operatori del settore educativo, e si prefigge l’obiettivo di formare un gruppo di genitori definiti digitali.

Il progetto si propone di coinvolgere in maniera attiva, oltre i ragazzi, tutte quelle figure che in un modo o nell’altro hanno un ruolo (genitori, insegnanti, tecnici sportivi) nel processo educativo dei più giovani. «La finalità dell’amministrazione – spiega l’assessora Alessandra Spanu – è quella di costruire una comunità educante riconoscendo che vi è una responsabilità diffusa verso le giovani generazioni e che tale responsabilità deve essere assunta dai singoli, attraverso il rafforzamento della qualità dei legami che tengono insieme le comunità, indipendentemente dal ruolo che ognuno ricopre». Conoscere i pericoli nascosti nel web, che non deve comunque essere criminalizzato a prescindere, serve proprio ad aiutare i ragazzi ad evitarli.

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