La Nuova Sardegna

Oristano

Tra le onde il nemico comune è la plastica

Tra le onde il nemico comune è la plastica

L’Imc: «Andrebbe valutato quanto incide lo sfruttamento incontrollato delle risorse marine» 

12 dicembre 2018
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ORISTANO. Saranno , come dicono i pescatori dell’Oristanese, diventati più stanziali, eppure, i delfini sono in pericolo. È l’ inquinamento la più grande minaccia per loro e gli altri cetacei, nel Mediterraneo e non solo. Le migliaia di tonnellate di plastica che inquinano il mare sono una sole dalle insidie. La plastica infatti, che ad esempio, sotto forma si sacchetti, se ingerita dai delfini e dai cetacei, provoca la loro morte.

I pescatori dell’Oristanese, affermano di aver sempre rispettato i delfini: «Non possiamo fargli del male: anche se ci rendono la vita difficile, per noi sono come persone: non potremmo mai fargli del male e per questo chiediamo che si continui la ricerca sui dissuasori sonori, che li tengano lontani dalle nostre reti, ma solo durante le poche ore del nostro lavoro», dice Aldo Caddeo, capo barca di Cabras. Che la ricerca sia indispensabile lo confermano anche dall’Imc, l’Istituto marino internazionele di Torre Grande. Spiega infatti Nicholas Barbieri, responsabile delle relazioni esterne: «I delfini effettivamente seguono le reti dei pescatori perché associano le barche alla disponibilità di cibo e in questo modo possono nutrirsi di pesce che resta incastrato nelle reti o che viene scaricato dai pescatori perché non commerciabile. Si è provato negli anni a sviluppare strumenti che allontanassero i delfini dalle barche. Uno di questi è detto “pinger”: emette frequenze sonore che possono disturbare i delfini portandoli ad allontanarsi dai pescherecci. Purtroppo si è visto che però la loro efficacia ha una durata limitata: dopo poco tempo i delfini hanno una sorta di assuefazione e riconoscono e raggiungono i pescherecci proprio grazie a questi suoni. Se da una parte la presenza dei delfini è sintomo di una catena trofica che permette loro di trovare sufficiente sostentamento, dall'altra andrebbe valutato quanto lo sfruttamento incontrollato delle risorse marine possa avere una ricaduta sulla loro possibilità di trovare sufficiente cibo».

Un rapporto dell’Osservatorio Pélagis, afferma come al largo della costa occidentale francese, nel periodo compreso tra gennaio e marzo, vengono uccisi in media 6 mila delfini. Un vera e propria strage causata, secondo gli ambientalisti, da grandi pescherecci che, operano la tecnica a strascico. (m.c.)

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