La Nuova Sardegna

Oristano

Dissequestrata la casa di Brigitte

di Simonetta Selloni

La villetta della donna scomparsa a ottobre e trovata in mare è stata restituita al vedovo

13 dicembre 2018
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NARBOLIA. Due mesi fa, era il 13 ottobre, il mare di Punta Tonnara aveva restituito il corpo di Brigitte Pazdernik, la donna tedesca di 76 anni scomparsa da Narbolia tre giorni prima in circostanze del tutto inspiegabili. E a due mesi di distanza, tutta la vicenda sembra appesa ancora all’invisibile filo dell’irrisolto, con poche alterazioni. Un elemento di sostanziale novità però va registrato: ed è che sabato scorso, la casa nella quale Brigitte viveva con il marito Giovanni Perria, è stata dissequestrata dalla Procura della Repubblica di Oristano e restituita al vedovo. Un fatto importante: per quasi due mesi Perria, rientrato 16 anni fa dalla Germania con la moglie, non ha potuto mettere piede dentro l’elegante villetta gialla in via Su Cunzau de Is Paras, non si è potuto prendere cura del bel giardino accudito con mille attenzioni. “Esigenze investigative”, evidentemente venute meno, come ha confermato il procuratore Ezio Domenico Basso che conduce l’inchiesta per la scomparsa della donna, nella quale non figurano indagati. È rimasta ancora sotto sequestro, invece, l’auto di Perria. Cosa ci stiano cercando gli esperti della Scientifica e della Squadra mobile della questura di Oristano, non si sa.

Il marito. «Sono rientrato sabato, un disastro. È mancata la corrente, la casa è in condizioni terribili... Siamo in lutto, guardi, non voglio dire altro. Non saranno feste». Poche parole, pronunciate da Giovanni Perria. Per tutto questo tempo è stato in casa della figlia Rachele, a poche centinaia di metri dalla casa. Lui aveva denunciato la scomparsa della moglie. L’ultimo a vederla. O meglio, il penultimo.

La scomparsa. Il 10 ottobre, Brigitte Pazdernik in Perria, esce di casa. Notte fonda, tempo da lupi. La signora non ha con sé gli occhiali. Semplicemente, apre la porta di casa, il cancello. Va via. Giovanni Perria avvisa la figlia, poi carabinieri, polizia, la Protezione civile si muove per cercarla senza trovarla. Il corpo affiora nel mare di Su Pallosu. Brigitte è morta la sera stessa della scomparsa, affogata. Ma come c’è arrivata a Su Pallosu? Chi l’ha portata? E perché la pensionata è uscita di casa, chi ha incontrato?

L’inchiesta. Le indagini non hanno condotto a una pista concreta. La casa è rimasta chiusa per due mesi. È stata setacciata centimetro per centimetro, applicate tutte le tecniche scientifiche alla ricerca di un qualunque appiglio che dia un senso a tutto questo. Rachele, la figlia della coppia, preferisce non parlare. «È un momento delicato, cercate di capirci». E il sindaco Gian Giuseppe Vargiu aggiunge che «Il paese si è dimostrato rispettoso del dolore della famiglia, non si fanno chiacchiere».

Niente chiacchiere. Che Narbolia abbia “assorbito” la scomparsa della signora Brigitte è parzialmente vero. Gli interrogativi su questa storia saranno anche rispettosi del dolore, ma ci sono, eccome. Lo stesso sindaco è costretto ad ammettere che «sembra un qualcosa da film». Il fatto stesso che la casa familiare sia rimasta sotto sequestro così a lungo ha dato da pensare. L’inchiesta non è riconducibile a una ipotesi di reato, ma resta il fatto che tutta la vicenda sia decisamente strana. Un vero giallo, e fare esercizio di normalità non serve per risolverlo. In questi mesi nessun contributo, nemmeno in forma anonima, ha aiutato gli inquirenti a fare chiarezza sullo strano caso di Brigitte Pazdernik, ingoiata dalla notte e restituita a venti chilometri di distanza, morta, dal mare.

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