La Nuova Sardegna

Oristano

Sartiglia e antidoping incidente probatorio: sei cavalieri nei guai

di Simonetta Selloni

L’esperto del Ris conferma le sostituzioni per alcuni indagati Intanto la Procura sportiva ne convoca cinque per lunedì

13 dicembre 2018
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ORISTANO. La giornata di ieri si è sviluppata su un doppio binario, per quanto riguarda il presunto scambio di identità tra i cavalieri della Sartiglia. Da una parte, la vicenda giudiziaria, e dall’altra quella legata alla giustizia sportiva. Per quanto riguarda l’inchiesta della Procura della Repubblica di Oristano, che conta undici indagati di cui 9 cavalieri, il cerchio può dirsi praticamente chiuso. Ieri, nel corso dell’incidente probatorio davanti al Gip Silvia Palmas, il maresciallo del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Cagliari, Carmelo Di Fede, ha formalizzato gli esiti sugli esami sul dna, estrapolato dai campioni di urina ottenuti nell’ormai famoso prelievo antidoping durante la Sartiglia. Come già si sapeva, il dna nelle provette appartiene ai cavalieri Paolo Rosas che si sarebbe sostituito a Peppe Frau; Giuseppe Catapano che avrebbe preso il posto di Gianluca Russo; Marco Pau che si sarebbe sottoposto al test al posto del fratello Roberto Pau. Decisamente alleggerita la posizione di altri tre cavalieri indagati: Daniele Ferrari, il campione di urine agli atti risulta corrispondente al suo Dna ed è negativo –, e i fratelli Marco e Francesco Serra: per l’accusa, al posto del primo si sarebbe presentato il fratello, ma il test dice che così non è stato. E il test è negativo. A questo punto, la Procura ha tutte le carte in mano per chiudere l’inchiesta che coinvolge anche il presidente dell’Associazione cavalieri Francesco Castagna e il vice presidente della Fondazione Sa Sartiglia Marzio Schintu: sono accusati, in concorso, di aver aiutato nello scambio di persona. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Carlo Figus, Roberto Salaris, Adriano Sollai, Carlo Pau, Lorenzo Soro, Gian Luigi Concas e Andrea D’Andrea.

Sempre ieri però si è aggiunto un tassello alla vicenda dell’illecito sportivo. Tutti i cavalieri sono affiliati al Coni, qualcuno di loro anche alla Fise, la Federazione italiana sport equestri. Quattro di loro, i fratelli Pau, Paolo Rosas e Gianluca Russo erano stati convocati dalla Procura nazionale antidoping per la giornata di ieri, ma la concomitanza con l’incidente probatorio ha fatto slittare l’udienza a lunedì 17 dicembre. Nel frattempo, sempre ieri è arrivata la notifica della convocazione anche per Peppe Frau; non è chiaro se il cerchio si sia così chiuso o se la Procura antidoping stia inviando, in modo a dire il vero un po’ random altre convocazioni. Le contestazioni riguarderanno ovviamente il fatto di essersi sottratti ai controlli, un atto rilevante e che segue un binario separato al di là della giustizia ordinaria.

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