La Nuova Sardegna

Oristano

Arborea, ritirato dal commercio un lotto di cozze contaminate dal colera

Arborea, ritirato dal commercio un lotto di cozze contaminate dal colera

La Cpa Arborea afferma che «tutte le cozze Nieddittas attualmente in commercio sono sane, provengono da allevamenti diversi da quello del lotto analizzato, e possono essere consumate in totale tranquillità»

14 dicembre 2018
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ARBOREA Il ministero della Salute ha segnalato la presenza in commercio di un lotto di cozze vive contaminate dal vibrione del colera. Il lotto ha il codice NS-183778-17 del 17 novembre: si tratta di confezioni da 1 chilo a marchio Nieddittas proveniente da Arborea raccolte nel Golfo di Oristano da Cpa Arborea. Il Ministero della Sanità ha avvisato le autorità sanitarie dell’Unione europea e invitato tutti a «prestare la massima attenzione e a non consumare le cozze vive senza prima sottoporle al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale». In serata è arrivata la precisazione della Cpa Arborea: «Le analisi hanno riguardato un solo lotto di prodotto, prelevato dalla Asl Toscana oltre un mese fa. In queste settimane non ci sono stati casi di malessere o patologie di alcun tipo associabili al consumo di cozze. In attesa del completamento di tutte le analisi è pertanto verosimile ritenere che il problema fosse inesistente o sia stato del tutto superato, anche in virtù del fatto che con la cottura il vibrio viene ucciso». Secondo i produttori del marchio Niddittas «a maggior a tutela della salute del consumatore, la Asl Oristano ha immediatamente sospeso la raccolta delle cozze nell’allevamento da cui proveniva il lotto analizzato, consentendo la commercializzazione di prodotti provenienti da allevamenti diversi». La Cpa Arborea afferma che «tutte le cozze Nieddittas attualmente in commercio sono sane, provengono da allevamenti diversi da quello del lotto analizzato, e possono essere consumate in totale tranquillità». Dopo la difesa, ecco l’attacco: secondo l’azienda le analisi effettuate non sarebbero attendibili: «L’analisi è stata eseguita in un’unica aliquota unica e non ripetibile. Con una procedura apparentemente non conforme alla prassi, non è stato dato il preavviso di 24 ore necessario per poter presenziare all’analisi. Appare inoltre insolito che non sia stato conservato un campione di prodotto per successive ulteriori analisi, dato che il vibrione non muore col congelamento, le confezioni presenti nella pescheria toscana erano 6 e non sembravano sussistere i presupposti per la necessità dell’analisi unica e non ripetibile».

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