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Diabete, troppi servizi insufficienti

Diabete, troppi servizi insufficienti

La carenza di cannule e reagenti mette a rischio le terapie

14 dicembre 2018
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ORISTANO. “Gli italiani di fronte alla sanità, sono diversi e soli”. Inizia così il 52esimo rapporto Censis che analizza la situazione del paese per l’anno che sta terminando. Per Marcello Grussu, presidente nazionale Aniad, (Associazione Nazionale Atleti diabetici) la lotta contro la malattia è un percorso a ostacoli ogni giorno.

In Sardegna le persone con diabete sono circa 100 mila, 9800 nella provincia di Oristano. Di questi 800 sono affetti da diabete di tipo 1 (insulinodipendenti), il resto è di tipo 2 (da tenere costantemente sotto controllo). «Da oltre un mese nel servizio di diabetologia – dice Grussu – non è possibile effettuare l’esame dell’emoglobina glicosilata (un esame che consente di monitorare il controllo della glicemia e di conoscere la quantità di glucosio presente nel sangue nei due o tre mesi precedenti il test). Mancano i reagenti. L’esame in questione non rientra certo tra le pratiche inappropriate, visto che è indispensabile al fine di una corretta terapia. «È la seconda volta che si verifica il disservizio», sottolinea Grussu. Non sono pochi a temere che questi incidenti ricorrenti diventino la normalità per costringere i pazienti a rivolgersi alle strutture private, e quindi pagare di tasca la prestazione.

«Se l’Ats presiede a tutto il sistema sanitario sardo – si chiede Grussu – non si possono prendere da altre Assl i presidi che mancano a Oristano?».

Salvatore Mancosu da diverso tempo non riesce ad avere le cannule per il microinfusore. «Sono costretto a chiederle a qualche conoscente che ne fa la cortesia di prestarmene qualcuna perché al distretto sanitario di Ghilarza, di cui Seneghe, il mio paese, fa parte – dice Mancosu – ma ogni volta il problema diventa più difficile da risolvere».

Ma non sono soltanto i reagenti e le cannule a non essere disponibili. «Ogni giorno riceviamo segnalazioni circa la mancanza di presidi nella farmacia territoriale – evidenzia Grussu – e sull’allungamento dei tempi di attesa per le visite periodiche dovuta alla carenza di operatori sanitari. A Oristano, unica realtà in Sardegna – conclude – la certificazione redatta dallo specialista necessita di una ulteriore autorizzazione da parte di un altro diabetologo e, nel caso di presidi per microinfusori, anche degli uffici amministrativi. Ci chiediamo: quando questi atti di pura burocrazia, usando atti improntati al buonsenso, avranno termine?».

Piero Marongiu

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