La Nuova Sardegna

Oristano

La beffa natalizia: acqua non potabile in città e frazioni

di Davide Pinna ; w
La beffa natalizia: acqua non potabile in città e frazioni

Solo a Silì si può usare il liquido che sgorga dai rubinetti A Massama e Nuraxinieddu operatori e residenti increduli

18 dicembre 2018
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ORISTANO. La buona notizia era arrivata mercoledì scorso verso l'ora di pranzo, quando il sindaco Lutzu aveva ritirato l'ordinanza che vietava il consumo umano di acqua nelle frazioni di Nuraxinieddu e Massama. Neanche il tempo di registrare la novità, dopo quattro settimane di interruzione del servizio a causa degli alti valori di torbidità, che arriva la nuova tegola: nuovo divieto, in vigore da ieri fino a nuova comunicazione. Unica consolazione, se così si può dire, è che stavolta il disagio non riguarda solo le due frazioni, ma l'intero territorio di Oristano, fatta eccezione per Silì. Principale indagato, anche stavolta, la pioggia – caduta nello scorso fine settimana – che avrebbe provocato infiltrazioni direttamente nella sorgente di Bau Nou, all’interno del territorio di Bonarcado. Il fatto però è che a Massama e Nuraxinieddu non era mai capitato che l'acqua restasse imbevibile per così tanto tempo e, ora, la sensazione che hanno i residenti delle due frazioni è che dopo ogni pioggia scatterà il divieto. Nel bar di Massama i vigili urbani arrivano verso le 17 per consegnare l'ordinanza da affiggere sulla vetrina. Dietro il bancone c'è Claudio Serra, che racconta: «Che l’acqua fosse inutilizzabile ce ne siamo accorti già sabato sera, quando stavamo preparando l'impasto per le pizze. Per noi è un disagio, la bolletta continuiamo a pagarla e se vuoi costruire un pozzo, anche per scopi non potabili, non ti danno l'autorizzazione». Anche Carla Boasso, una studentessa universitaria che abita a Massama, racconta: «Già da domenica mattina ci siamo accorti che l'acqua non poteva essere usata. Era gialla e all'interno era pieno di particelle in sospensione. Inoltre nelle settimane scorse è capitato spesso che l'acqua dell'autocisterna avesse un forte e fastidioso sapore di cloro». Anche al bar di Nuraxinieddu c'è molto disagio: «La situazione va avanti da più di un mese, e siccome queste ordinanze arrivano in ritardo, alla fine uno si adatta: quando vede un colore giallognolo, anche senza nessuna comunicazione ufficiale, smette di usarla» spiega Angelo. «C'è un danno economico, oltre che per le attività commerciali anche per i semplici cittadini. Noi a casa non abbiamo mai comprato l'acqua, sempre usato quella del rubinetto, invece ora ci tocca acquistarla». Sì, anche perché a Nuraxinieddu ci sono abituati all'acqua di ottima qualità, tanto che, nella fontana di via San Giacomo a pochi passi dal centro del paese, c'è sempre un via vai continuo di persone – anche di Oristano o di altri paesi – che vanno a riempire bottiglie e damigiane. Ora, ovviamente, il via vai si è praticamente interrotto. All'autocisterna c'è una signora, che riempie delle bottiglie, e dice: «Per noi è una situazione inusuale, non abbiamo mai avuto problemi che durassero più di qualche giorno. Ora, appena fa due gocce di pioggia, l'acqua diventa imbevibile e non sappiamo quanto ci metterà a tornare potabile. È una fortuna che ci sia il servizio delle autobotti, ma per le persone anziane o per chi lavora comunque la situazione non è delle migliori». La speranza è che il disagio duri poco, ma intanto i cittadini vorrebbero sapere con precisione qual è la causa di questi problemi, che mai fino ad ora si erano verificati con tale gravità.

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