La Nuova Sardegna

Oristano

Scuola, gli indagati restano attendisti

di Piero Marongiu ; w
Scuola, gli indagati restano attendisti

Seneghe, sotto esame i lavori all’ala dell’edificio dove crollarono alcuni pannelli

30 dicembre 2018
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SENEGHE. «Sono tranquillo e confido nella giustizia, perché so di non aver mai commesso atti contrari alla legge né abusi». A parlare è Salvatore Pintus, ingegnere coinvolto nell’indagine sui lavori per la realizzazione di un corpo aggiuntivo compreso tra la palestra e l’edificio scolastico. Insieme a lui sono indagati anche l’ingegnere costruttore e direttore dei lavori Michele Macis e l’ingegnere Fabio Cubeddu. Le indagini erano partite a seguito di un’infiltrazione d’acqua avvenuta nella struttura, dovuta alle piogge abbondanti cadute a dicembre del 2016, che non erano defluite dal canale di scolo perché ostruito dal guano lasciato dai piccioni che vi avevano nidificato. Tant’è che per liberare la gronda si rese necessario l’intervento dei vigili del fuoco. L’acqua però aveva gonfiato alcuni pannelli della controsoffittatura facendoli cadere sul pavimento.

Il corpo aggiuntivo, la cui destinazione d’uso non era stata definita, secondo l’amministrazione comunale allora in carica, di cui Pintus era assessore e responsabile dell’Area tecnica, doveva servire per ospitare i laboratori e i convegni organizzati nell’ambito della Summer School di sviluppo locale Sebastiano Brusco. Qualche giorno fa Pintus, Macis e Cubeddu hanno ricevuto il decreto di conclusione delle indagini, nel quale si contesta loro reati che vanno dalla frode in pubbliche forniture all’abuso d’ufficio e alla falsità materiale. Fabio Cubeddu, come Pintus, si dice tranquillo perché convinto che verrà fatta chiarezza su accuse alle quali dice di essere del tutto estraneo.

«Come spesso accade tra professionisti – precisa Cubeddu –, è stata chiesta la mia collaborazione per alcuni aspetti tecnici. Nient’altro». Il sindaco Gianni Oggianu dice di essere all’oscuro degli esiti delle indagini: «So soltanto che sono state concluse, nulla di più. Attendiamo gli sviluppi, poi agiremo di conseguenza. Qualche giorno fa ho chiesto alla procura di sapere se l’edificio può essere utilizzato, e se eventuali reati contestati impongano all’amministrazione di costituirsi parte civile. Al momento non ho ricevuto alcuna risposta». Le stesse cose Oggianu, sollecitato dai suoi concittadini che gli chiedevano spiegazioni circa il mancato utilizzo della struttura, le ha scritte sulle pagine di “Sa ghirda seneghesa”, il giornalino d’informazione interno al paese. Adesso gli indagati, tramite i loro legali, hanno venti giorni per presentare memorie difensive alle contestazioni mosse loro dal pubblico ministero Armando Mammone. Passato tale termine si capirà se la questione verrà archiviata o se i tre dovranno rispondere delle accuse davanti al giudice.

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