La Nuova Sardegna

Oristano

Delibere in Consiglio, la giunta va piano anzi pianissimo

di Davide Pinna
Delibere in Consiglio, la giunta va piano anzi pianissimo

Esclusi gli atti dovuti, solo 7 disposizioni al vaglio dell’aula E tra i provvedimenti nessun argomento di grande rilevanza

09 ottobre 2019
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ORISTANO. Avanti piano, pianissimo, quasi immobili. Se si dovesse misurare con la asciutta verità dei numeri il lavoro della giunta comunale c’è da rimanere basiti. Per fortuna che una esecutivo svolge mille attività quotidiane.

E forse proprio per questo intenso lavorio, secondo alcuni, che si registrano così poche delibere dall’inizio dell’anno. Che il rapporto tra giunta e consiglio non sia dei migliori è elemento noto, ma questo tipo di dialettica non riguarda solo l’esecutivo Lutzu, né tantomeno solo Oristano.

Anzi rispetto al suo predecessore Andrea Lutzu gode ancora di una certa “luna di miele” con l’assemblea cittadina. Resta comunque il fatto che l’attività deliberativa del governo della città lascia alquanto a desiderare.

C’è un ritornello che va avanti da qualche mese nei dibattiti consiliari: l’opposizione lamenta la scarsa condivisione da parte della giunta, il sindaco risponde che l’amministrazione è aperta ai contributi della minoranza per portare avanti la sua attività. Insomma ognuno accusa l’altro di scarso spirito collaborativo. E allora meglio far parlare i numeri, almeno quelli della giunta.

Per esempio, si possono contare gli argomenti portati in Consiglio dalla giunta. Certamente in questi primi nove mesi del 2019 non si parla di numeri altissimi. Escludendo alcuni atti di bilancio e le lottizzazioni, in generale atti dovuti, abbiamo sette, solo sette, provvedimenti: un accordo di valorizzazione con un privato per piazza Mariano, il conferimento della cittadinanza onoraria a Gavino Sanna, modifiche al regolamento dell’Imposta Unica Comunale, l’istituzione della tassa di soggiorno, approvazione delle tariffe Tari, l’istituzione della Fondazione Oristano, le modifiche al regolamento per la tutela e la conduzione degli animali e regolamento sulla videosorveglianza.

Niente che passerà agli annali. A questi sette si sarebbe dovuto aggiungere il piano di attuazione per il progetto edilizio Kampas a San Nicola, questo sì di valenza significativa, ma quel provvedimento è stato ritirato e non sembra di imminente presentazione.

Abbondano invece in consiglio gli atti della minoranza, con interrogazioni, interpellanze e mozioni.

Attenzione, se si prende in esame il terzo anno di mandato dell’amministrazione Tendas la situazione non era poi molto differente. In realtà il ruolo del consiglio comunale è diventato sempre meno importante dopo l’introduzione dell’elezione diretta dei sindaci, che ha rafforzato il potere di questi ultimi di fronte alla propria maggioranza.

Ma qui forse si è andati un pochino oltre. A maggior ragione se si guarda il lavoro nel 2019 delle commissioni, che rappresentano lo spazio dove si elaborano e condividono gli atti del Consiglio e dove avviene il confronto fra esecutivo e assemblea.

Con 15 convocazioni la commissione Bilancio è quella che si è riunita più volte, mentre più indietro si trovano con 9 convocazioni la commissione Servizi sociali e quella Ambiente. La commissione Urbanistica segna invece 5 convocazioni, mentre la commissione Sport solo 2. Strano però che sia ferma a due sole convocazioni anche la commissione Lavori Pubblici, una delle più importanti, soprattutto se si pensa ai numerosi cantieri aperti in questo momento in città.

Record negativo per la commissione Trasporti: mai convocata, eppure la viabilità cittadina mostra più di qualche criticità. Ma forse la giunta Lutzu vede e provvede senza il supporto dell’aula. E quelle poche delibere da votare in assemblea, non sono il termometro di un immobilismo, ma di un lento lavorio. Sotto traccia.

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