La Nuova Sardegna

Oristano

Pecoraro l’attendista non va con Fratelli d’Italia

di Davide Pinna
Pecoraro l’attendista non va con Fratelli d’Italia

L’ex candidato sindaco non segue gli altri componenti della Civica Oristano «Qualsiasi decisione va presa con la coalizione che mi ha sostenuto»

18 ottobre 2019
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ORISTANO. Pecoraro è uscito dal gruppo come il famoso Jack Frusciante. Per ora. La trasformazione della Civica Oristano nel nuovo gruppo consiliare di Fratelli d’Italia riguarda solo Peppi Puddu (ex Udc) e Angelo Angioi e Lorenzo Pusceddu (ex Forza Italia), ma il medico oristanese – entrato in consiglio comunale come candidato sindaco di una coalizione composta da Partito dei Sardi, Udc e da due civiche – non seguirà i suoi compagni di avventura degli ultimi mesi. «Mi prendo altro tempo per valutare bene il da farsi» spiega Vincenzo Pecoraro. È chiaro che c’è anche una questione di continuità con la linea politica che l'ha portato in Consiglio – lo stesso Pecoraro definì la coalizione che lo supportava e che lo portò a piazzarsi terzo con il 17% delle preferenze come una coalizione civico-indipendentista –: dal Partito dei Sardi a Fratelli d'Italia insomma la strada non è proprio rettilinea.

«La mia presenza in Consiglio è frutto del supporto dei partiti e delle liste civiche che mi hanno sostenuto, perciò è chiaro che qualsiasi decisione possa essere presa solo dopo un confronto con i rappresentanti di quelle forze». Certo, non sono mancate in questi giorni le telefonate e i contatti: «Mi hanno cercato esponenti di diverse forze per sondare la mia disponibilità, ma non ho fretta e voglio prendere tutto il tempo necessario». Nessun contatto invece con il Partito Sardo d’Azione, che è riuscito negli ultimi mesi a costruire un gruppo consiliare in maggioranza col centro destra da tre componenti dopo essere arrivato ultimo alle elezioni del 2017 correndo a sostegno del centro sinistra.

La domanda ora è se ci siano possibilità di un supporto all'azione politica della maggioranza guidata da Andrea Lutzu. «Anche in questo caso non posso decidere da solo, ma è chiaro che se ci fosse una convergenza tre le mie linee programmatiche e quelle del sindaco si potrebbe ragionare sul sostegno alla giunta». Anche senza Pecoraro, non è detto però che il partito di Giorgia Meloni si fermi a tre componenti: dopo la liquefazione di Forza Italia in città, il centro destra oristanese è privo di riferimenti politici forti, tanto che la maggioranza comunale si è trasformata in un polo civico-sardista, senza più alcun cosiddetto partito romano al suo interno. Fratelli d'Italia, il cui ingresso in maggioranza non è per niente sicuro, potrebbe essere l’approdo per altri ex azzurri, ma in ballo c’è anche Sardegna20venti, il movimento dell’ex forzista cagliaritano Stefano Tunis, che in zona ha come rappresentante Anita Pili, assessora regionale all’Industria. Insomma, le dinamiche politiche cittadine saranno con ogni probabilità influenzate da equilibri distanti da piazza Eleonora.

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