La Nuova Sardegna

Oristano

servitÙ militari 

Capo Frasca, indennizzi mai pagati e spiagge vietate

TERRALBA. Promesse inattuate nella dismissione di spiagge, porticciolo e aree archeologiche e disagi per i pescatori nella ricezione degli indennizzi: il quadro tracciato da Emanuele Cera, sindaco di...

19 ottobre 2019
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TERRALBA. Promesse inattuate nella dismissione di spiagge, porticciolo e aree archeologiche e disagi per i pescatori nella ricezione degli indennizzi: il quadro tracciato da Emanuele Cera, sindaco di San Nicolò Arcidano e consigliere regionale di Forza Italia, per quel che riguarda il poligono militare di Capo Frasca non corrisponde agli annunci che si sono susseguiti negli ultimi anni da parte di Stato e Regione. «Ora, visto che il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi vuole avviare una cabina di regia Stato-Regione sulle servitù e il Demanio militare – spiega Cera in un’interrogazione presentata alla giunta regionale – c’è l’occasione di sopperire ai ritardi accumulatisi in questi anni e di introdurre nuovi impegni a favore della Regione, in una logica di riappropriazione del territorio regionale». Sebbene il poligono rientri amministrativamente nel Comune di Arbus, molte delle questioni sollevate riguardano la provincia di Oristano: la maggior parte dei pescatori attivi nell’area appartengono a marinerie dell’Oristanese ed è chiaro l’interesse della borgata terralbese di Marceddì in un rilancio turistico. Per quanto riguarda i pescatori, il problema va avanti da anni: sebbene teoricamente sia stato riconosciuto il diritto agli indennizzi sono ancora centinaia quelli che non ricevono un euro. «Gli indennizzi vanno estesi anche ai soci armatori», spiega Cera. Si tratta di quei pescatori che conducono la propria attività all’interno di una cooperativa, che fino a oggi sono rimasti esclusi dai risarcimenti concessi, solo sulla carta, per l’impossibilità di praticare la loro attività durante il periodo delle esercitazioni. Ma anche sulla dismissione dei beni del demanio militare ci sono ritardi: «La spiaggia di S’enna ’e s’arca, il porto interno al poligono e le aree archeologiche non sono mai state dismesse e restituite alla Sardegna e ai Sardi», attacca Cera.

Davide Pinna

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