La Nuova Sardegna

Oristano

Fratelli d’Italia inizia dall’opposizione

di Davide Pinna
Fratelli d’Italia inizia dall’opposizione

Il nuovo gruppo in consiglio comunale: niente poltrone, accordi sul programma

20 ottobre 2019
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ORISTANO. Nessuna trattativa pregressa e un rapporto di fiducia che, eventualmente, verrà costruito nei prossimi mesi: per il momento, però, Fratelli d’Italia resta fuori dalla maggioranza. Il partito di Giorgia Meloni arriva in consiglio comunale, con l’adesione di tre dei quattro componenti della Civica Oristano ovvero Angelo Angioi, Pepi Puddu e Lorenzo Pusceddu e l’investimento politico non è di poco conto, se si pensa che alla presentazione del nuovo gruppo consiliare ha preso parte anche il deputato cagliaritano Salvatore Deidda.

«La destra e la fiamma tricolore ritornano a palazzo degli Scolopi – ha annunciato, con un certo orgoglio, il coordinatore provinciale del partito, Francesco Mura –, ma fuori dalla maggioranza. A noi interessano i valori e i programmi, non le poltrone: se si troverà un accordo, attraverso il dialogo, sulle priorità del programma, daremo il nostro sostegno all’amministrazione».

Che questo accordo si trovi, però, non è per nulla scontato, anche perché Mura non si è risparmiato dal tracciare alcuni precedenti negativi: «Facevamo parte del tavolo della coalizione, ma siamo stati estromessi. Gli assessori Federica Pinna e Riccardo Meli sono stati rimossi per il loro avvicinamento a noi. Si può dimenticare, ma bisogna trovare l’intesa sui programmi».

Insomma, i vecchi attriti si possono superare, a patto che però che si svolga la verifica programmatica, alla quale seguirebbe una verifica politica e dunque la valutazione su quali assessori debbano restare al loro posto. Certo, niente impedirebbe a Lutzu e ai suoi di tirare dritti per la loro strada: i numeri, sebbene risicati, ci sono. Risulta però ormai impossibile parlare di amministrazione di centro destra, dato che nessuno dei partiti principali di quello schieramento fa parte della maggioranza.

Mostrano maggiore propensione al dialogo i consiglieri, che però nelle ultime settimane hanno bersagliato costantemente la maggioranza. «Non basta prometterci posti di governo – ha detto Angelo Angioi –, perché non vogliamo le poltrone se non c’è un deciso cambio di passo nell’azione programmatica. Potremmo già votare la revisione del Documento unico di programmazione, nel caso in cui ci fossero i segnali di cambiamento che chiediamo».

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