La Nuova Sardegna

Riconoscimenti prestigiosi ai due vini presentati al Vinitaly 2011

Cannonau, premi a Verona

Maria Giovanna Fossati
Giampietro Puggioni ancora una volta premiato per i suoi vini (Fossati)
Giampietro Puggioni ancora una volta premiato per i suoi vini (Fossati)

Mamoiada, due menzioni per la cantina Puggioni

04 aprile 2011
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 MAMOIADA. La cantina Puggioni torna a fare incetta di premi al Vinitaly di Verona: su due vini presentati (il Lacana e il Mamuthone rigorosamente cannonau) l'azienda si aggiudica due grandi menzioni. Una grande soddisfazione per Giampietro Puggioni titolare dell'omonima cantina che per la quinta volta trionfa al Vinitaly. L'azienda viene premiata anche in un'annata come questa in cui i sommelier della manifestazione enologica, sono stati avari con il cannonau rispetto alle scorse stagioni, che avevano premiato diversi produttori della provincia di Nuoro. Per la patria del rosso purtroppo nell'ultima edizione solo due aziende hanno portato a casa il riconoscimento: oltre alla cantina Puggioni ha avuto la gran menzione un rosso della cantina Puddu di Oliena. Tra i vini cannonau premiati ce n'è un altro di un'azienda di Sorso. I vini della cantina Puggioni dal 2006 a questa parte, hanno sempre sbancato alla prestigiosa manifestazione veneta, se si esclude il 2008, quando un incidente ha impedito ai campioni di arrivare indenni a Verona, escludendo di fatto Puggioni dal concorso. La prima gran menzione arriva nel 2006 con Elisi (produzione del 2003); nel 2007 il vincitore è Lacana (produzione del 2005); nel 2008 la cantina viene esclusa dal concorso per la rottura dei campioni da presentare; nel 2009 è di nuovo il Lacana ad aggiudicarsi il premio con una produzione del 2007; nel 2010 nuova menzione per il Lacana, che torna a vincere nel 2011 con Mamuthone, entrambi prodotti nel 2009. «Sicuramente le ultime gran menzioni sono per noi motivo di orgoglio - dice Giampietro Puggioni -. Sono riconoscimenti che premiano l'impegno della nostra cantina che ha fatto un investimento in conoscenza e in tecnologia. Due anni fa abbiamo dato una svolta all'azienda con la ristrutturazione dei locali e il cambio dell'enologo (il francese Lucienne Angei ndc)». L'investimento in tecnologia consente a Giampietro Puggioni di coniugare moderno e antico: «Cerchiamo di rispettare la storia della produzione del vino come si faceva una volta, ma interveniamo sul controllo della fermentazione, andiamo sul campo a testare la maturazione delle uve e scegliamo il momento esatto della vendemmia. Tutte tecniche che riducono al minimo le defaillance e permettono qualità costante del prodotto». La produzione vinicoloa di Giampietro Puggioni deriva per il 90% da vigne proprie e il per il 10% da vigneti vicini sempre del terreno di Loretta Attesu una zona particolarmente vocata alle uve situata tra Orgosolo e Mamoiada. Lo scorso anno Puggioni ha osato un esperimento audace: ha prodotto a 750 metri il vermentino Mamuthone. Ripagato poi dalle vendite: la specialità è andata a ruba in pochi mesi.
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