La Nuova Sardegna

Teulada, il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso presentato dalla società Itas contro la decisione del Comune

Il Tar boccia i progetti sull'Isola Rossa

Enrico Cambedda
<b>Teulada</b> una veduta dell&#146;Isola Rossa
Teulada una veduta dell’Isola Rossa

Potrà essere eseguito solo un restauro conservativo della struttura esistente

10 aprile 2011
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 TEULADA. Gli interventi edilizi nell'Isola Rossa non possono essere considerati come restauro e risanamento conservativo. Il Tar ha respinto il ricorso di una società di Milano, la Itas srl, nei confronti dell'Ufficio Tecnico del Comune di Teulada, il quale aveva annullato una concessione edilizia del 1991 che la società riteneva si fosse formata per il principio del silenzio assenso.  In pratica in quest'isola situata a poche centinaia di metri dalla costa, la proprietà intendeva recuperare delle vecchie strutture che un tempo (si ritiene nei primi anni del 1900) sarebbero state adibite a stabilimento e magazzino per la lavorazione del tonno. Tali strutture si presentano come due corpi separati, costituiti dai muri perimetrali e senza copertura. La proprietà ha sempre sostenuto che in origine si trattava di un corpo unico e a suo tempo presentò un progetto per il recupero globale delle stesse, destinate a diventare un bel palazzotto (ma per l'impresa si trattava di un magazzino) in mezzo ad un'oasi ambientale di straordinaria bellezza. Di qui la richiesta di licenza edilizia. Il Comune non si pronunciò nei termini e nel 1991 la Itas srl invocò l'avvenuta autorizzazione per silenzio assenso. Da allora fu tutto un susseguirsi di atti e di ordinanze, di ricorsi e di fitta corrispondenza fra il Comune e l'impresa, decisa a realizzare l'intervento. Sino al 2004, quando il responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale, con propria ordinanza annullò la licenza edilizia. L'Itas presentò ricorso al Tar. Il Tribunale amministrativo, con sentenza del 2 febbraio scorso, depositata il 31 marzo, a firma del presidente Rosa Maria Pia Panunzio; consigliere, Francesco Scano; consigliere estensore, Marco Lensi, ha ritenuto però infondato il ricorso della Itas srl. Per quanto riguarda il merito sostanziale, infatti, ha ritenuto che l'intervento proposto non può essere qualificato come restauro e risanamento conservativo perché basato: «su mera ipotesi, priva di riscontri oggettivi, delle sembianze strutturali ed architettoniche dell'edificio preesistente».
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