La Nuova Sardegna

La Pasqua ortodossa dei romeni

Angelo Fontanesi
Riti a Orosei (foto Fontanesi)
Riti a Orosei (foto Fontanesi)

Orosei, centinaia di fedeli con il Pope Costantin Ciobanu riuniti nel sagrato antistante la chiesa di Sant'Antonio abate

25 aprile 2011
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 OROSEI. Quello che da diversi anni per i cristiano-ortodossi di tutta la provincia di Nuoro sta diventando un appuntamento fisso, si è ripetuto puntuale e con successo anche sabato notte. Davanti a centinaia di romeni arrivati da diversi centro del Nuorese, il Pope Costantin Ciobanu ha annunciato l'avvenuta resurrezione del Cristo nel sagrato antistante la chiesa di Sant'Antonio abate. Il momento topico della Pastele (la Pasqua ortodossa) è stato celebrato come d'usanza all'aperto illuminato solo dai lumi delle candele mantenute accese dai fedeli durante tutta la cerimonia incominciata e terminata invece all'interno dell'antica chiesa dedicata al Santo del fuoco con l'ambone adornato per l'occasione da alcune icone sacre bizantine.  Al termine di una omelia dove ha esortato i suoi connazionali rumeni a pregare sia per la loro terra di origine che per quella di adozione dove ora vivono e lavorano, il Pope ha annunciato «Cristos a inviat! Adverat inviat!»: Cristo è risorto, è risorto veramente, veramente, le stesse parole pronunciate proprio ieri da Papa Benedetto XVI durante la messa del lunedì dell'Angelo celebrata a Castel Gandolfo come significato supremo delle celebrazioni pasquali. Un profondo segno di fratellanza e di fede tra due religioni e due popoli che a Orosei convivono da anni senza particolari frizioni se non per qualche sporadico episodio di ignorante intolleranza. Come quello accaduto proprio sabato sera poco prima della funzione della messa della Pasqua ortodossa quando un laico custode della chiesa di sant'Antonio si è rifiutato di consegnare le chiavi agli organizzatori della celebrazione.  Un infortunio risolto grazie al pronto intervento dello stesso vescovo di Nuoro monsignor Pietro Meloni che informato del fatto ha immediatamente provveduto a far aprire il luogo di culto. Ed è a lui infatti che sabato notte è andato il più sentito ringraziamento da parte di tutta la comunità ortodossa giunta ad Orosei per celebrare la «sua» Pasqua nel segno della dellafede e della fratellanza tra i popoli cristiani.
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