La Nuova Sardegna

Alunni disabili, famiglie risarcite

Un alunno disabile in una foto d’archivio
Un alunno disabile in una foto d’archivio

Una ventina di sentenze del Tar Sardegna contro il ministero dell'Istruzione

07 luglio 2011
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CAGLIARI. Vittoria degli alunni e delle famiglie. Una valanga di risarcimenti sono stati disposti dal Tar Sardegna a beneficio delle famiglie di bambini disabili che si erano visti tagliare le ore di sostegno all'inizio dell'anno. Sono una ventina le sentenze, pressochè identiche, depositate alla segreteria del Tribunale amministrativo che condannano il ministero dell'Istruzione. Bacchettato anche l'ufficio scolastico della Sardegna. Quest'ultimo e il Ministero dovranno pagare 3.500 euro per ciascun caso, più 500 per le spese processuali. I soldi andranno come risarcimento alle famiglie degli alunni con problemi di handicap o di apprendimento che, nello scorso settembre, erano state costrette a mobilitarsi contro i «tagli» agli insegnanti di sostegno. Francesca Palmas, responsabile pedagogica dell'Abc Sardegna (associazione dei familiari dei cerebrolesi) ha più volte sottolineato la «profonda iniquità di questi provvedimenti: le norme prevedono il diritto allao studio per tutti». E ora il Tar le ha dato ragione. Inizialmente il Tribunale aveva accolto le istanze cautelari presentate dai familiari, ora sono arrivate le sentenze di risarcimento. Caduto l'interesse per il ricorso, visto che «la cautelare» aveva ripristinato i rapporti obbligatori tra insegnanti e alunni con difficoltà, i giudici della prima sezione - presieduta da Aldo Ravalli - hanno stabilito che la diminuzione delle ore di sostegno subita dalle famgilie ha provocato un danni agli alunni. In particolare nei confronti della personalità del minore, «privato del supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazioni a fasi di vita normale».Il Tar Sardegna, citando la Costituzione e le norme di diritto internazionale, ha ribadito che sono «ineliminabili le forme di integrazione e di sostegno a favore degli alunni diversamente abili». I tagli alla spesa, insomma, non possono ledere i diritti della persona. (r.p.)
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