La Nuova Sardegna

Traffico internazionale di tonno rosso: stroncato giro da 4 milioni

Un tonno rosso sequestrato
Un tonno rosso sequestrato

La capitaneria di porto della Maddalena ha accertato un migliaio di violazioni amministrative. Venivano falsificati i documenti obbligatori per poter pescare e commercializzare il tonno rosso: specie a rischio estinzione. Settanta gli indagati

26 luglio 2011
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LA MADDALENA. Un'inchiesta condotta dalla capitaneria di porto della Maddalena ha portato alla luce un vasto traffico internazionale di tonni rossi, specie tutelata dall'unione europea, estesa a tutta la penisola. Accertate un migliaio di violazioni amministrative per circa 4 milioni di euro. La truffa, che potrebbe coinvolgere la criminalità organizzata, avveniva attraverso l'elusione e la falsificazione di un documento, il Bcd (Bluefin Catch document) obbligatorio secondo le norme comunitarie per poter pescare e commercializzare il tonno rosso, una specie a rischio estinzione, per la quale l'Ue ha stabilito delle quote per ogni Stato membro ma molto richiesta in Giappone con un prezzo di mercato che può raggiungere 500 euro al chilogrammo.

I risultati dell'inchiesta, partita nell'agosto del 2010 dopo un controllo in un centro ittico all'ingrosso nel territorio di Arzachena, sono stati illustrati stamani in una conferenza stampa svoltasi della sede di Guardia Vecchia, alla Maddalena, dal comandante della capitaneria della Maddalena, Fabio Poletto e dal magistrato della procura di Tempio Pausania, Riccardo Rossi. Il controllo ha messo in evidenza l'assenza del Bcd, documento di cui il titolare del centro arzachenese ignorava addirittura l'esistenza. Da qui la richiesta di produrre tutta la documentazione in suo possesso e l'avvio dei controlli a tappeto, attraverso l'istituzione, da parte del comandante Poletto, di una task force composta da tre ufficiali e cinque sottufficiali, uno dei quali con la qualifica di ispettore comunitario.

I controlli hanno accertato numerose violazioni e portato alla luce un sistema ramificato di commercio illegale attraverso l'elusione e la falsificazioni della documentazione, in particolare l'alterazione delle date che ne consentiva il riutilizzo. La Procura di Tempio, alla luce della documentazione prodotta, ha coinvolte altre procure della penisola, tra cui la Dda siciliana che ipotizza il coinvolgimento della criminalità organizzata.

Nell'operazione sono state coinvolte nove direzioni marittime,una capitaneria di porto e sei uffici circondariali marittimi in tutto lo stivale. Tra gli indagati risultano una decina di titolari di centri all'ingrosso e circa 60 di centri di distribuzione. Dieci le persone indagate solo nel territorio della Gallura. L'attività d'indagine ha consentito di focalizzare i controlli sull'attività di pescatori professionisti e dilettanti, particolarmente attivi nei punti di passaggio del tonno rosso, tra La Maddalena e la Corsica e nelle acque a nord-est di Olbia. I reati ipotizzati vanno dalla falsità materiale in atto pubblico alla falsità ideologica commessi dal privato, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, frode nell'esercizio del commercio e truffa.
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