La Nuova Sardegna

Oristano, le dimissioni del sindaco Nonnis

Roberto Petretto
Angela Nonnis
Angela Nonnis

«Impossibile andare avanti: decisione dolorosa, ma inevitabile»

09 agosto 2011
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ORISTANO. Rammarico per una decisione «dolorosa», ma «inevitabile». Con queste parole Angela Nonnis ha annunciato ufficialmente le proprie dimissioni dalla carica di sindaco. Dimissioni provocate dalla «situazione politica comunale, dallo stato dei rapporti all'interno della coalizione, dall'impossibilità di portare a termine il mandato amministrativo».

La Nonnis ha accompagnato la formalizzazione delle dimissioni (forse presentate al protocollo riservato, dal momento che per tutta la mattina a quello ufficiale non era arrivata alcuna comunucazione) con una lettera inviata al segretario generale, al presidente del consiglio comunale, ai capigruppo e a tutti i consiglieri.

«In questi quattro anni l'amministrazione comunale - ricorda Angela Nonnis - ha raggiunto risultati importanti», ma nonostante questo le forze politiche non sono riuscite «a trovare al loro interno e tra loro gli elementi di riflessione e di coesione necessari per continuare ad amministrare nell'interesse supremo della città e degli oristanesi».

«Questo mi rammarica ancora di più - aggiunge Anglea Nonnis - perché il momento di crisi che vive l'intero Paese e la comunità locale in misura ancora più forte imporrebbero ben altro spirito di servizio e ben altra dedizione da parte di tutti».

Il sindaco dimissionario è convinto di aver fatto un buon lavoro: «Nonostante la crisi economica e le difficoltà politiche lascio la città in condizioni migliori di quelle nelle quali l'ho trovata. Oristano dopo quarant'anni ha un Piano Urbanistico, strumento cardine per qualsiasi percorso di crescita, indispensabile per ridare fiato all'economia locale e la speranza alle imprese, alle famiglie, ai giovani e a tutte quelle persone che hanno lavorato una vita per assicurare un futuro ai loro figli».

Secondo la Nonnis «il Puc è il fiore all'occhiello di questa amministrazione, ma non è l'unico risultato conseguito. Penso ai numerosi cantieri avviati, alle opere pubbliche, alle attività culturali, all'attenzione assicurata ai più bisognosi attraverso i servizi sociali, ai risultati raggiunti nel settore dell'ambiente riconosciuti a livello nazionale».

«Difendo con forza e con orgoglio questi risultati - aggiunge il sindaco -, pur evidenziando le difficoltà incontrate nella loro realizzazione, anche a causa della progressiva riduzione delle risorse finanziarie a disposizione dell'ente che ha condizionato il perseguimento di altri obiettivi che ci eravamo assegnati».

La critica politica è tutta rivolta al Pdl: «Non posso evitare di sottolineare gli effetti prodotti dalle decisioni di un consistente numero di consiglieri appartenente alla principale forza di maggioranza, che ha condiviso e utilizzato come arma di pressione una mozione di sfiducia nei miei confronti, ultimo atto di un rapporto ormai logoro».

Nonostante il clima di divisione e di rottura, la Nonnis dice di concludere questa esperienza «con rammarico, ma senza risentimento nei confronti di nessuno. Rispetto le posizioni politiche, pur non condividendole e anzi ritenendo che, con un impegno superiore e con una visione meno personalistica e più consapevole dei reali bisogni della città, si sarebbero potuti raggiungere altri importanti risultati nell'ultimo scorcio della legislatura».

Infine i ringraziamenti: «A tutte quelle persone che nell'ambito dei rispettivi ruoli (politici, istituzionali, dirigenziali e di collaborazione amministrativa, ma anche e soprattutto tutti i cittadini) mi hanno sostenuto in questi anni».

Sulle vicende del Comune è intervenuto anche Attilio Dedoni, consigliere regionale e commissario provinciale dei Riformatori. «Desta non poca meraviglia l'atteggiamento di alcuni ex esponenti del Consiglio - scrive Dedoni -. Non contenti di aver creato un clima invivibile all'amministrazione, ora tendono ad eludere, di fronte alla cittadinanza, le loro responsabilità». Anche qui il bersaglio sono i consiglieri del Pdl: «che ancora si attardano ad abbaiare alla luna, non comprendendo la loro condizione e quali problemi aveva ed ha la terra ed in particolare quella di Oristano».
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