La Nuova Sardegna

«Forse sognava una donna-capra»

Lo scrittore Gavino Ledda (Foto di Ivan Nuvoli)
Lo scrittore Gavino Ledda (Foto di Ivan Nuvoli)

La reazione di Gavino Ledda, autore di Padre padrone

11 gennaio 2012
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 SILIGO. «Se ha detto questa cosa, Paolo Villaggio è un co... ». Non usa mezzi termini Gavino Ledda, lo scrittore sardo che nel 1975 pubblicò «Padre padrone», libro di successo che per primo ha raccontato i tumulti sessuali poco ortodossi di un adolescente, e da cui i fratelli Taviani, due anni dopo, realizzarono il film vincitore della Palma d'oro a Cannes. Adesso Ledda ha 73 anni e vive a Siligo. «Mi meraviglia che un autore che vale come lui abbia detto certe cose, non è corretto - dice - Ma siccome anche io sono un autore gli rispondo che se quando avevo 15 anni, per curiosità, ho avuto una o due volte un rapporto con le pecore pensando a una bella donna, lui evidentemente quando va con una donna pensa alle capre». «Chi dice certe cose oggi - attacca lo scrittore - è gente che non è gente, non sono uomini. Non si possono sostenere certe cose di un popolo. I pastori sardi non hanno niente di cui vergognarsi, questa gente da salotto dimentica cos'è la specie umana. Il film "Padre padrone" è stato reso un po' caricaturale. Io nel libro racconto certe cose, che non riguardano la zoofilia ma la curiosità di un ragazzino che non avendo la possibilità di conoscere delle donne prova quell'esperienza con una pecora, sempre pensando però di farlo con una donna». «Sono passati quasi 40 anni - conclude Ledda - E mi sembra assurdo sentire dire ancora che i sardi si accoppiano con gli animali».
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