La Nuova Sardegna

A Ploaghe domani si ricorda il grante cantatore in limba a un mese dalla scomparsa

Messa in memoria di Antonio Nuvoli

Nicola Solinas
Antonio Nuvoli è il primo a sinistra con gli occhiali assieme ad altri cantadores È una delle sue ultime apparizioni
Antonio Nuvoli è il primo a sinistra con gli occhiali assieme ad altri cantadores È una delle sue ultime apparizioni

05 febbraio 2012
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 PLOAGHE. Domani nella chiesa di San Pietro Apostolo a Ploaghe, verrà ricordato nel trigesimo Antonio Nuvoli, grande artista del canto sardo, scomparso all'età di 94 anni a Casa Serena a Sassari dove viveva da alcuni anni.  Nuvoli si è reso protagonista in maniera romantica, nel quasi secolo vissuto, lasciando una traccia indelebile in tutti gli appassionati del canto sardo scrivendone una parte di storia.  Era un cantautore che ha appassionato numerose piazze con i suoi rinomati "muttetos". Unico nell'interpretare la "calata in re" con il suo baritono inconfondibile, l'originale "canto a sa piaghesa" riusciva a far vibrare le piazze. Nuvoli è stato sempre fedele alla più pura tradizione del canto a chitarra, un cantautore che si esibiva senza pretese di essere pagato per le sue prestazioni, vivendo di alti e bassi senza sfruttare il suo grande talento.  La passione e l'amore per il canto, e l'apprezzamento del pubblico significava in qualche modo una gratificazione. Il suo modo di cantare con le sue ottave, ha portato una ventata di freschezza, una espressività che è stata sempre particolarmente apprezzata, anche fuori dall'isola. Indelebili nei cuori dei sardi rimarranno le canzoni scritte da lui, tra le più importanti, "Su muttu e su puzzone", " "Parto dai piaghe" e le sue "Disperade", di difficile interpretazione, cantate in tutte le piazze dai maggiori cantanti «in re». Di recente in una rassegna musicale, uno dei migliori interpreti sardi del canto in re Franco Denanni, lo ha ricordato con affetto e stima sottolineando il patrimonio culturale che Nuvoli ci ha lasciato. Oggi uno dei nipoti, Tiziano, anche lui appassionato del canto in re ed erede del suo patrimonio artistico, con forte emozione si propone di raccogliere tutte le sue preziose opere con gli inediti, e far redigere un libro che racconti gli scritti di uno dei più celebri cantautori sardi.
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