La Nuova Sardegna

Vertice a Cagliari tra i leader della coalizione

Terzo Polo alla riscossa «Correremo da soli»

09 marzo 2012
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 ALGHERO. Il Terzo Polo sembra si sia stancato di aspettare. Dopo l'ostracismo ricevuto dai movimenti del centro sinistra (Alghero Viva, Sel e C'é un Alghero Migliore) e, recentemente, dalla maggioranza del Partito Democratico, unico sostenitore dell'alleanza era il gruppo che fa capo all'assessore provinciale, Enrico Daga, i centristi hanno acceso i motori. Incontri ad alto livello ci sono stati a Cagliari tra i vari leader della coalizione, Pietrino Fois per i Riformatori, Sergio Milia, Antonello Usai e Giorgio Oppi per l'Unione di Centro, Giacomo Sanna del Partito Sardo d'Azione, Roberto Capelli dell'Alleanza per l'Italia e Ignazio Artizzu del Fli.  L'operazione sembra finalizzata, soprattutto dopo la esclusione di ogni possibilità di alleanza giunta dal centro sinistra, a rimettere insieme i cocci che si sono creati con la clamorosa iniziativa che ha portato, nel novembre scorso, allo scioglimento del consiglio comunale per le dimissioni di 16 consiglieri, e alla caduta anticipata dell'amministrazione guidata da Marco Tedde. Il Terzo Polo, che anche oggi ha in programma incontri tra i leader della coalizione, in questo momento ha un unico orizzonte: andare da solo alle elezioni amministrative di Alghero.  E' anche ragionevole pensare che tale percorso possa subire qualche variazione visto che ancora quasi tutti i giochi della politica algherese sono aperti soprattutto nell'area del centrodestra. E sempre a proposito di elezioni da queste parti si attende con qualche preoccupazione, visto che ancora non è stata presa nessuna decisione definitiva, di conoscere la data certa per quanto riguarda la chiamata alle urne degli algheresi.  Si sta facendo strada l'ipotesi che tale scadenza possa essere fissata per il prossimo 27 maggio in modo da poter espletare l'eventuale ballottaggio il successivo 10 giugno, giornata nella quale è previsto lo svolgimento del referendum. Unire in sostanza in secondo turno con la tornata referendaria e ridurre così in qualche modo i costi della macchina elettorale. (g.o.)
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