La Nuova Sardegna

Carbosulcis, Lorefice lascia l’incarico

di Erminio Ariu e Giuseppe Centore
Carbosulcis, Lorefice lascia l’incarico

Travolto dalle polemiche, dagli scontri in azienda e dalle indagini (quattro) a suo carico: una è stata avviata dalla Gdf

13 giugno 2012
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CAGLIARI. Alessandro Lorefice non è più il presidente di Carbosulcis. Il giovane neo amministratore, nominato solo due settimane fa con tanto di comunicato entusiasta dal governatore Cappellacci, ha gettato la spugna. Formalmente la scelta è legata a una richiesta di rinvio a giudizio che il pm della Procura Liliana Ledda ha inviato all’ufficio del Gip con l’accusa di falso e truffa ai danni dello stato per il curriculum indicato dal giovane Lorefice per svolgere le supplenze nella scuola del padre. La comunicazione di chiusura indagini è di quattordici giorni fa, ma Lorefice si è dimesso solo lunedì, a urne chiuse. Risulta invece alla Nuova che le ragioni delle dimissioni non siano legate all’inchiesta, ma alla gestione della società e che sarebbero maturate negli ultimi giorni.

Lo scontro. Sin da due giorni dopo l’insediamento tra Lorefice e il direttore generale Mario Porcu, anche presidente e direttore generale di Sotacarbo, (la società controllata come Carbosulcis dalla Regione che si dedica alla ricerca su processi e tecnologie) il clima in azienda è girato al peggio. Lo scontro era sulle deleghe, e sulla disponibilità di spesa: Porcu voleva deleghe per pagamenti sino a 200mila euro (il 90 per cento dei movimenti aziendali), il giovane presidente voleva fermarlo a 10mila. Risulta che i contrasti siano stati accesi e tutt’altro che diplomatici, al punto da provocare l’intervento della Regione che ha “consigliato” Lorefice al passo indietro: indifendibile la sua posizione, più per gli attacchi politici a Cappellacci che per la prima inchiesta a suo carico. Già, perché sullo sfondo ci sono altre indagini su colui che si ritrova ad avere un luminoso avvenire alle spalle: due riguardano il mondo scolastico e sono simili a quella conclusasi a fine maggio: una invece è di carattere patrimoniale ed è stata avviata autonomamente dalla Guardia di Finanza. Le denunce presentate da tre docenti che si sono ritenuti danneggiati dalla scalata in graduatoria del rampante figlio d’arte sono quasi tutte in dirittura d’arrivo. In pochi anni Lorefice si è posizionato ai primi posti delle graduatorie d’istituto presentando tre diplomi di ragioniere e altrettanto diplomi di perfezionamento, rilasciati uno dopo l’altro dall’Università del Salento e di Reggio Calabria.

«Mi sono vista sorpassata in graduatoria – sostiene M.D. 37 anni, insegnante precaria con nomina annuale – ed ho voluto vederci chiaro». È scattata così la prima denuncia. Poi le altre.

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