La Nuova Sardegna

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Del Casino a Orgosolo

di Paolo Merlini

di Paolo Merlini Gli altri murales sono nati un po’ per associazione di idee. Ecco infatti apparire sui muri di una via parallela a Corso Repubblica il volto intenso di Gian Maria Volonté,...

24 giugno 2012
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di Paolo Merlini

Gli altri murales sono nati un po’ per associazione di idee. Ecco infatti apparire sui muri di una via parallela a Corso Repubblica il volto intenso di Gian Maria Volonté, accompagnato da una poesia scritta dalla figlia Giovanna Gravina a poche ore dalla morte, il 6 dicembre 1994, durante le riprese in Grecia di un film diretto da Anghelopulos. Il legame con De Seta e “Banditi a Orgosolo” è presto detto: nel film, girato in presa diretta con dialoghi in sardo e doppiato in italiano secondo le consuetudini dell’epoca, a prestare la voce al protagonista Michele è proprio un giovanissimo Volonté, anche se non compare nei titoli di coda.

L’altro omaggio a “Banditi a Orgosolo” riguarda il bambino, il fratello minore del latitante. Come è noto De Seta scelse gli attori tra la popolazione del paese. Il pastorello che venne “scritturato”, Peppeddu Cuccu, è oggi ritratto in una scena del film del 1959 e, accanto, in un’immagine tratta da “Sonetàula”, l’opera di Salvatore Mereu ispirata al romanzo di Peppino Fiori. Dopo anni di dura emigrazione, Peppeddu Cuccu vive di nuovo a Orgosolo. Il regista dorgalese, alcuni anni fa, mentre girava un documentario sui luoghi di “Banditi a Orgosolo” accompagnato proprio da De Seta, lo conobbe e gli promise che avrebbe ritagliato per lui un ruolo nel suo prossimo film. E così è stato.

Gli altri murales realizzati in pochi giorni da Del Casino non hanno attinenza con “Banditi”, ma si muovono sul solco dei fatti storici e dei temi di rivendicazione sociale che hanno sempre ispirato il muralismo orgolese.

Ed ecco così poco più avanti l’omaggio a Joyce Lussu, e ancora alla Sibilla barbaricina, tzia Elisabetta, l’ultima maga di Orgosolo che la moglie di Emilio Lussu intervistò per il suo celebre “Libro Perogno”. Ancora, a pochi metri, un ricordo dei sindacalisti uccisi dalla mafia Placido Rizzotto e Turiddu Carnevale. E non poteva mancare un tributo a Karl Marx nella via a lui intitolata, dove è ritratto assieme a Friedrich Engels.

Sessantasette anni e l’animo di un ragazzo, senese dalla parlata stretta, Francesco Del Casino è arrivato a Orgosolo appena diplomato all’accademia di Belle arti, al suo primo incarico di docente di materie artistiche. Era il Sessantotto, e a Orgosolo la rivolta studentesca coincise e si unì con quella dei pastori verso il progetto di un poligono di tiro nelle campagne del paese. Un tentativo di controllo del territorio e dei suoi abitanti neppure tanto velato, attraverso una militarizzazione forzata. I murales nacquero così, spontaneamente, per iniziativa di un collettivo giovanile, come forma d’arte e di comunicazione insieme. Da allora ne sono stati realizzati centinaia e rappresentano una testimonianza unica in Italia.

Del Casino da tempo è tornato in Toscana, ma il legame con la Sardegna è ancora strettissimo.

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