La Nuova Sardegna

Confindustria, martedì vertice con Squinzi

Confindustria, martedì vertice con Squinzi

Ecco le questioni che gli imprenditori sardi presenteranno al nuovo presidente nazionale

15 luglio 2012
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CAGLIARI. Tasso di disoccupazione al 16 per cento, sopra i livelli massimi raggiunti nel 2000, e al 45 per cento per i giovani. Quarantacinquemila posti di lavoro persi tra il picco di occupazione del 2004 e il tonfo del primo trimestre del 2012. Sono i principali numeri che gli imprenditori sardi presenteranno al nuovo presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nell’incontro in programma a martedì al T-hotel di Cagliari. Ma le imprese sarde, guidate dal presidente Massimo Putzu, illustreranno al numero uno nazionale anche quali sono i punti di forza dell’isola e le basi che possono sostenere la ripresa, dall’internazionalizzazione all’innovazione tecnologica. Anche con l’appoggio della Regione che, secondo Confindustria Sardegna, sta andando nella direzione giusta con le operazioni di sostegno alla ricerca e alla innovazione tecnologica.

Non solo spiragli di luce, ma anche molte ombre in questi anni. «Qualcosa è stato fatto – ha dichiarato il presidente Putzu – ma anche la classe politica può fare molto di più, secondo le imprese: molte occasioni di rilancio sono andate perdute o sono ferme nei cassetti degli uffici pubblici. E poi c’è il caso delle troppe risorse nazionali e comunitarie che sono rimaste inutilizzate».

Durante il primo incontro con il neo presidente Squinzi, un focus riguarderà naturalmente la crisi iniziata nel 2008: nei settori produttivi sono stati persi 11.315 posti di lavoro.

Ma, secondo Confindustria Sardegna, dalla crisi economica si può uscire badando a non perdere contatto con Italia ed Europa in modo da sfruttare subito l’evetuale ripresa generale.

La ricetta? Gli industriali sardi sperano molto nelle riforme che garantriscano l’efficienza della pubblica amministrazione al servizio del mondo economico, la coesione territoriale e sociale fondata su equità economica, sostenibilità e solidarietà.

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