La Nuova Sardegna

In libreria “Le storie di Bianca Pitzorno”, ragazza di 70 anni

di Mauretta Capuano
In libreria “Le storie di Bianca Pitzorno”, ragazza di 70 anni

Mondadori ne ripropone i titoli più famosi in occasione del suo compleanno, mentre lei lavora a un libro sul ’68

09 agosto 2012
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di Mauretta Capuano

Settanta candeline e due milioni e mezzo di copie vendute con tutti i suoi libri. Questa domenica Bianca Pitzorno, una delle nostre maggiori autrici di libri per ragazzi, anche se la scrittrice giustamente non ama essere messa in «recinti», festeggia 70 anni e si sente «demodè» come i suoi libri «che piacciono per questo» . Al top «ci sono “L’incredibile storia di Lavinia” del 1985 con 500 mila copie vendute e “Ascolta il mio cuore” del ’91 con 450 mila copie. Ma la cosa incredibile è la continuità nelle vendite ogni anno» spiega la scrittrice sassarese, considerata da molti l’erede di Gianni Rodari. Autrice, dal 1970, di circa 50 libri fra cui “Clorofilla dal cielo blu”, “La bambinaia francese” e “Vita di Eleonora d’Arborea”, ripubblicato nel 2011 negli Oscar Storia Mondadori, è tradotta e amatissima in Cina e anche in Giappone e Corea.

«Trovo molto squalificante giudicare uno scrittore per l’età dei suoi lettori. È assurdo anche dire che sono l’erede di Rodari, siamo diversissimi per stile e struttura narrativa. Forse ci accomunano per il successo di vendite» sottolinea la scrittrice, ambasciatrice dell’Unicef negli anni 2000, che considera il suo premio più importante la Laurea honoris causa in Scienze della Formazione, ricevuta dall’Università di Bologna nel 1996. Per festeggiare la Pitzorno, nata a Sassari il 12 agosto del 1942, laureata in Lettere classiche, Mondadori ripropone 18 fra i suoi titoli più famosi nella collana da collezione “Le storie di Bianca Pitzorno”, resa speciale dalle nuove prefazioni di autori come Emma Dante, Silvia Ballestra e Roberto Denti.

Fra i prossimi e ultimi sei libri della collana, in uscita ad ottobre, ci sono “Tornatras” contro il berlusconismo, con la prefazione di Giovanna Zucconi, “Sulle tracce del tesoro scomparso” con prefazione di Michela Murgia e “La casa sull’albero” con introduzione delle sorelle Alba e Alice Rohrwacher. «Queste prefazioni - dice la scrittrice - sono veramente belle. La Zucconi dice che “Tornatras” è un libro di fantascienza e Alba Rohrwacher racconta di essere cresciuta in campagna, su un albero». La Pitzorno - che ha pubblicato il suo ultimo libro per ragazzi, proprio “Tornatras”, nel 2000, poi ha scritto un saggio sulle donne cubane e la biografia di Giuni Russo - da tempo sta raccogliendo parecchio materiale per un nuovo lavoro che sarà molto diverso dai precedenti: «sto cercando di fare una storia della mia generazione di donne che hanno vissuto lo spartiacque del ’68» dice. Così come sorvola sulla festa per il suo compleanno: «nulla di esagerato. Sto in Sardegna, ad Alghero, con la mia famiglia e con la bambina di mio nipote che si chiama come me e compie tre anni. Bianca piccola è l’unica nostra discendente» racconta e aggiunge: «sono contenta di essere vecchia. Ma sono molto scoraggiata. Non mi piace questa Europa della finanza. Ammiro il nuovo presidente francese Francois Hollande, è il segno che si può fare qualcosa».

Funzionaria alla Rai di Milano per sette anni, dal 1970 al 1977, «quando era direttore generale Ettore Bernabei e Raffaele Crovi dirigeva la sezione Culturali e Speciali Tv», la Pitzorno conta fra i suoi programmi più conosciuti “Il Dirodorlando”, un quiz di ambientazione medioevale e taglio surreale, in onda il sabato pomeriggio, «che faceva dai 13 ai 15 milioni di spettatori a puntata e piaceva tanto - dice - a Francesco Cossiga». Dopo, si è dedicata totalmente alla scrittura. Il prossimo appuntamento con la Pitzorno è al Festivaletteratura di Mantova, dal 5 al 9 settembre prossimo, che dedica una due giorni non stop all’Orlando Furioso di Ariosto. «Leggerò, gli ultimi due giorni, alcuni passi meno noti che ho estrapolato. Sono medaglioni con storie di giovani en travesti come l’avventura esilarante di Bradamante» annuncia la scrittrice.

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