La Nuova Sardegna

Omicidio del veterinario, chiesti 26 anni

Omicidio del veterinario, chiesti 26 anni

Cagliari, alla sbarra Antonio Contini, falegname di Isili. Movente: il professionista viveva con la sua ex

18 ottobre 2012
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. «Colpevole! E come tale va condannato a 26 anni di carcere». Non ha avuto dubbi, ieri mattina, il pubblico ministero Gilberto Ganassi nell'indicare, a conclusione della sua requisitoria, il falegname di Isili Antonio Contini (62 anni) come lo spietato assassino del veterinario Pierangelo Spanu (originario di Gergei), freddato con due fucilate a pallettoni all'estrema periferia del paese del Sarcidano la notte del 21 aprile davanti all'ingresso della sua villetta, dopo essere stato attirato fuori con uno stratagemma: qualcuno staccò il contatore dell'energia elettrica posto appunto all'esterno. Riassumendo la sanguinosa vicenda davanti alla Corte d'assise (presieduta da Claudio Gatti), il pm ha ribadito che il movente dell'omicidio è stata una donna contesa. Ovvero, la cubana Marla Portelles, già moglie di un ex carabiniere (finito pure lui, inizialmente, nell'elenco dei sospettati), che dopo una relazione con Antonio Contini (difeso fin dal primo momento dall'avvocato Gianfranco Sollai) andò a vivere con il veterinario. In poche parole il falegname - stando alla tesi della pubblica accusa - avrebbe ucciso perché roso dalla gelosia, convinto com'era che Pierangelo Spanu gli aveva "soffiato" la fidanzata. La quale, in verità, durante le indagini portate avanti dai carabinieri si confidò, per così dire, con un sottufficiale dell’Arma, indirizzando però i sospetti non sul falegname oggi sotto processo, bensì sull’ex marito carabiniere, con il quale fra l’altro dopo l’assassinio del veterinario è tornata a vivere per un breve periodo. Ma nel proseguo delle loro indagini gli investigatori, affiancati dagli specialisti del Ris, raccolsero ulteriori elementi – ribaditi in aula nel corso delle precedenti udienze e puntualmente contestati dall’avvocato Sollai – a carico di Antonio Contini, presente ieri in aula. Inutile dire che fin da subito l’imputato, per voce del suo difensore, si è proclamato innocente, respingendo quasi con sdegno l’accusa d’essere un assassino. Ma come detto il pubblico ministero non ha avuto esitazioni nel ribadire che quella notte a premere per due volte il grilletto fu il falegname, che volle così lavare con il sangue l’onta di una fidanzata “rapita”. Il processo prosegue lunedì con la parola alla parte civile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
I soccorsi

Olbia, si schianta con il suv contro tre auto parcheggiate

Le nostre iniziative