La Nuova Sardegna

Dalla nuova Pac speranze di rilancio per la Sardegna

di Antonio Meloni

Sassari, Paolo De Castro ha spiegato le linee generali Soddisfazione di docenti e studenti della facoltà di Agraria

18 maggio 2013
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SASSARI. La nuova Pac (Politica agricola comune) potrebbe riservare gradevoli sorprese agli agricoltori. Il nuovo indirizzo impresso dall’Unione europea sembra privilegiare le produzioni dell’area mediterranea con ricadute sui comparti agricoli di Italia e Spagna. L’ha anticipato Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, intervenendo, in videoconferenza da Bruxelles, al convegno organizzato nell’aula magna del Dipartimento di Agraria. L’iniziativa dell’Associazione studenti di agraria è servita a fare il punto sulle ricadute che la nuova Pac potrebbe avere sull’agricoltura sarda. E c’è subito un dato che balza agli occhi: il 2/3 per cento di crescita annua per un settore che sembra non conoscere ostacoli.

«L’agricoltura in Italia è anticongiunturale – spiega Giuseppe Pulina, direttore del Dipartimento di Agraria dell’ateneo sassarese – ma in Sardegna la situazione è differente perché manca una strategia, basti pensare che la scadenza del vecchio piano di sviluppo rurale è prossima e il nuovo non è ancora pronto». Gli addetti ai lavori dovranno operare in un difficile contesto di mercato tenendo conto non soltanto dei tagli, ma anche della riduzione delle provvidenze che l’Unione europea sarà costretta ad applicare: «L’Italia – ha spiegato Pietro Pulina (dipartimento Scienze della natura e del territorio) – avrà 27 miliardi di euro, 148 milioni in meno per ogni anno dal 2014 al 2020».

Per quanto riguarda la Sardegna, si dovrà capire in base a quali criteri saranno ripartite le risorse. Dovranno cambiare le strategie, per puntare sulle produzioni tipiche e sulla filiera corta, senza dimenticare che una vasta porzione del territorio coltivabile è abbandonata: terreni demaniali – 1760 ettari è stato stimato – che potrebbero essere affidati in gestione a cooperative di giovani agricoltori pronti a riconvertire in verde l’economia sarda.

Antonio Costa, presidente dell’Associazione studenti di Agraria ha detto a chiare lettere: «Siamo pronti a dare il nostro contributo per fare in modo che l’agricoltura torni ad essere la voce principale e più importante del bilancio regionale». Concetti ripresi da due studenti, Sara De Fraia e Federico Puddu, in una dettagliata relazione.

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