“In hoc Signo Vinces”, i misteri di un antico culto
SEDILO. Alla figura di Costantino, Sedilo dedica cinque serate di riflessioni, testimonianze e dibattiti. Dell'intensità che il culto di Costantino conserva in diversi paesi della Sardegna a partire...
SEDILO. Alla figura di Costantino, Sedilo dedica cinque serate di riflessioni, testimonianze e dibattiti. Dell'intensità che il culto di Costantino conserva in diversi paesi della Sardegna a partire dalla documentazione più antica e dal famoso Editto parleranno domani Mons. Antonio Francesco Spada, Marcella Bonello, Giulio Paulis, Leonardo Carriero e Pietro Paolo Onida. Di pace e culti orientali si discuterà giovedì con Anna Maria Piredda, Antonio Serra e Alberto Gavini, mentre venerdì è dedicato alle testimonianze artistiche e architettoniche quali chiese, ex voto e la stessa Ardia con gli interventi di Anna Maria Saiu Deidda, Franco Masala, Alberto Virdis, Luca Vargiu, Susanna Paulis e Giuseppe Zichi.
Tra sociologia ed antropologia, sabato, si alterneranno Nicolò Migheli, Aide Esu, Gabriele Tola e Tonino Manca.
Giornata di chiusura domenica con gli interventi di Giuseppe Vallifuoco, Ignazio Camarda, Bruno Murgia, Maria Antonietta Mongiu, e Gian Battista Gallus. A intervallare le relazioni, le incursioni musicali del Trio Canova e dei gruppi di ballo dei ragazzi del paese, ma anche le interviste a sedilesi e a pellegrini giunti per l'Ardia.
Tra queste ultime, i ricordi dell'artista Elio Pulli, che narra dei preparativi dei sassaresi nei quartieri popolari del centro storico nel dopoguerra, in attesa dei giorni di luglio per la trasferta a piedi, sui carri e a cavallo, e alla continua ricerca di viveri; le immagini dei poveri per le campagne e nel paese di Fiorenzo Serra; il ricordo del paese di Franca Sanna, le pagine del romanzo “La tanca fiorita” di Giovanni Antonio Mura e la finta telecronaca dell’Ardia resa da un giovanissimo Tito Stagno come prova d’esame per l’assunzione alla Rai.