La Nuova Sardegna

In vendita l’ex hotel delle Ferrovie

di Luca Rojch
In vendita l’ex hotel delle Ferrovie

Golfo Aranci, il Comune intenzionato ad acquisire la struttura abbandonata ma la società chiede un milione e 680mila euro

10 novembre 2013
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GOLFO ARANCI. Una valanga di metri cubi vista mare, senza gli aiutini di Pps o Piano casa. Basta avere un paio di milioni di euro e la voglia di scommettere sul rilancio dell’ex albergo che le Ferrovie dello Stato hanno messo in vendita a pochi passi dal porto. Visto da lontano il palazzo sembra più la quinta naturale di una triste periferia del nord, che l’hotel delle ferrovie di un colorato paese di pescatori.

L’edificio è uno scatolone grigio cemento, figlio dell’edilizia seriale e senza pregi architettonici degli anni ’70. 3mila 500 metri cubi, tre piani, 50 stanze. Dietro il palazzo scorre la ferrovia, davanti si apre il porto. In principio era nato per ospitare il personale che da Golfo Aranci doveva imbarcarsi per la penisola. Ma negli anni ’80 la struttura è stata abbandonata. Ora è diventata un rifugio per senzatetto. Ma il futuro potrebbe essere da edificio di lusso, con la caratteristica unica della possibilità di arrivare in hotel in treno. Lo stesso che porta nelle spiagge più belle del territorio.

Il palazzo in teoria potrebbe diventare un gioiello che il Comune da sempre vuole fare suo. Più volte il sindaco di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino, ha chiesto alle Ferrovie e alla Regione di trovare un accordo per avere la proprietà dell’immobile. Ma i padroni del vapore sembrano essere rimasti insensibili alle avances fatte dal primo cittadino. In silenzio, ma non troppo, hanno messo in vendita sul sito di Ferservizi il palazzone. Il prezzo base per l’asta è un milione e 680mila euro. A questi si devono aggiungere i soldi per ristrutturarlo. Ma il Comune non vuole rimanere spettatore. «Non siamo disposti a restare a guardare – dice Fasolino –. Chiederò alla Regione di mediare con Trenitalia per ottenere l’edificio. Siamo pronti a discutere e a presentare una offerta. Certo non possiamo sostenere un costo simile. La cifra mi sembra del tutto fuori mercato. Ma possiamo discutere e cercare un accordo differente. Di sicuro non rimarremo fermi davanti a questa idea di Ferrovie di vendere l’edificio. In passato più volte avevamo chiesto di avere noi quella struttura. Anche perché immaginiamo una funzione sociale, collettiva per l’ex albergo che ha una posizione strategica proprio davanti al porto. Il Comune è interessato a recuperare l’edificio che da anni è abbandonato. Ed è pronto a trasformarlo in un punto di riferimento per la comunità. Questa volta non resteremo a guardare come è successo in qualche altro caso. Le Ferrovie devono darci risposte. Anche per questo credo sia essenziale l’intervento diretto del governatore Ugo Cappellacci. Come sindaco sarò in prima linea in questa battaglia».

Ma per il Comune di Golfo Aranci, che punta ad avere l’immobile in cambio di altre aree, ci sono da superare diversi ostacoli. Per prima cosa deve sperare che l’asta vada deserta, poi dovrà convincere le Ferrovie a sedersi intorno a un tavolo. Con la fine del traffico merci e dei traghetti che trasportavano i carri merci verso la penisola, Golfo Aranci ha perso la sua centralità nello scalcinato sistema dei trasporti sui binari isolano. E forse in questa scelta di Ferrovie di disimpegnarsi dalla Gallura c’è la vera speranza per il Comune di fare suo l’ex hotel.

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