La Nuova Sardegna

La carriera-prodigio e il crac del Torino, poi l’arrivo a Olbia

di Giampiero Cocco

Nel 1994 le accuse per la bancarotta dei granata: assolto Due studi in Sardegna. In Gallura ha guidato il Calangianus

14 dicembre 2013
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OLBIA. L’eclettico Roberto Goveani non si è fatto mancare nulla nella vita. Originario di Pinerolo, è stato il più giovane notaio d’Italia e ha due avviatissimi studi in Sardegna: uno a Olbia e uno a Nuoro. Ma oltre al lavoro coltiva anche altre passioni come la musica, le belle donne, le auto costosissime e la predilezione per cariche presidenziali, saltando dalle associazioni culturali a quelle sportive e di associazioni imprenditoriali. Ha provato anche il brivido della candidatura alle politiche, giusto quest’anno, da numero uno del Mir di Gianpiero Samorì al Senato nella circoscrizione Piemonte, senza peraltro essere eletto.

Da sempre appassionato di sport, nel 1988 aveva assunto la presidenza della Pallacanestro Pinerolo. Ma è diventato famoso in tutta Italia nel 1993 rilevando il Torino calcio da Gian Mauro Borsano. Una presidenza che non è passata inosservata visto che, anzitutto, per rimettere in sesto le finanze della società granata, licenziò in tronco l’allora direttore generale Luciano Moggi, passato poi dopo qualche tempo all’altra sponda di Torino, la Juventus. Sotto la presidenza Goveani, il Torino vinse la Coppa Italia 1992-1993, Il primo successo dei granata dopo lo scudetto del 1975-1976. Quella Coppa è stata anche l’ultima affermazione del Toro. La presidenza dura l’arco di due stagioni, poi Goveani deve mollare per l’impossibilità a reggere i costi spropositati e nel febbraio 1994 cede le sue azioni a Gianmarco Calleri. Nel giugno del 1994 venne accusato di concorso in bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e appropriazione indebita. Collaborò attivamente con la giustizia e in seguito venne assolto dalle accuse.

Goveani era arrivato in Sardegna nel 1997, diventando presidente del Calangianus Calcio (con il salto di categoria dall’Eccellenza alla serie D). Nell’estate del 2004 diviene Presidente della Nuorese. Una parentesi eccezionale con la formazione barbaricina che passa dall’Eccellenza regionale alla Serie C2, sfiorando anche la terza promozione consecutiva (semi-finale playoff per la promozione in Serie C1 nel 2006-2007).

Nel 2012 ha rilevato una società calcistica del Monferrrato, il Casale, iscrivendola al campionato con una fidejussione risultata falsa. Nel giugno di quest’anno il notaio-manager entra in società nell’Olbia calcio al fianco di Roustam Tariko, principale sponsor. Ma lascia quasi subito l’avventura.

Un personaggio dalle mille sfaccettature che si laureò in giurisprudenza nel 1979, diventando avvocati 1982 e quindi giovanissimo notaio nel 1984. E’ stato presidente onorario dell’Associazione Piemontesi nel Mondo dal 1993, e nel 1997 fu insignito del premio del Circolo dei Sardi “Grazia Deledda” di Pinerolo quale Emigrato all’incontrario, proprio per le sue frequentazioni sarde.

Nel 2006 venne insignito del Premio Viveras, riconoscimento dedicato ogni anno a soli sei “Sardi” (di nascita o di adozione) che abbiano contribuito a «fare grande il nome della Sardegna».

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