La Nuova Sardegna

Spesi 950mila euro dalla Regione per un reality flop

Spesi 950mila euro dalla Regione per un reality flop

L’Agenzia Promozione l’ha coprodotto: è andato in onda sulle reti Mediaset con uno share dello 0,7 per cento

30 gennaio 2014
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CAGLIARI. Quando la Regione ha costituito l’agenzia Sardegna Promozione l’obiettivo dichiarato era di lanciare l’immagine dell’isola con iniziative legate allo sport e al turismo in tutte le sue varianti, compreso quello religioso. L’idea di un reality show non era quindi, almeno in apparenza, da considerarsi un errore. Poi però, a leggere gli esiti del progetto illustrati nei dettagli da Sardinia Post, qualche dubbio sopravviene: 900mila euro spesi dall’agenzia e altri 50mila da Film Commission per mandare in onda Sweet Sardinia, interamente girato su un lussuoso galeone rivisto in chiave moderna.

A parte il peso finanziario dell’investimento, sorprende la collocazione: La 5. Una rete non proprio popolarissima dell’offerta digitale Mediaset, per un programma coprodotto dalla Showlab di Torino e dalla stessa Regione.

Bersaglio della produzione: portare all’attenzione di potenziali turisti le bellezze naturali della Sardegna, il mare e le coste. Come dire: la vetrina classica e anche un po’ banalizzata del turismo sardo, sfondo patinato per le otto coppie di giovani innamorati che avrebbero dovuto proporre le proprie vicende sentimentali nell’arco di un progetto di durata decennale, una navigazione dolce sulla spinta del vento e soprattutto dei generosi contributi finanziari della Regione.

Non un interminabile Grande Fratello, piuttosto un’ammucchiata di taglio soft che nell’intenzione della Regione sarebbe stata un veicolo potente per rilanciare il brand turistico Sardegna e offrire sul mercato internazionale i paesaggi e i prodotti tradizionali dell’isola. Come poi sono andate le cose lo riferisce sempre Sardinia Post: la prima puntata è stata seguita da 174mila videoutenti, calati già a 115mila alla terza. Un flop da spavento, appena lo 0,7 dello share nel mese di settembre 2013, in un orario certamente non affollato di programmi di grande richiamo: dalle 14 alle 18,10. Risultato sconfortante, una trasmissione praticamente clandestina che da potenziale tormentone per casalinghe annoiate si è presto trasformata in un imbarazzante peso morto di cui liberarsi rapidamente.

Come siano stati spesi i 950 mila euro pubblici finiti nelle casse della grande azienda televisiva di Silvio Berlusconi è un problema che riguarderà forse la ragioneria della Regione e magari gli uffici. Quello che si sa è che Sardegna Promozione dovrebbe lavorare su un piano di attività e successivi piani stralcio definiti dal direttore centrale e sotto il controllo dell’assessorato al turismo. Le richieste di contributo, basate su progetti esecutivi, vengono valutate e approvate per poi essere pubblicate sul sito web della Regione.

Ne arrivano a centinaia, e a scorrere le ultime si scopre che l’assessorato al turismo potrebbe presto passare dal reality show al calcio e al basket, versando un contributo di un milione e 950 mila euro nelle casse del Cagliari, 900mila in quelle della Dinamo Sassari e 260mila al Cus Cagliari.

Fra gli altri progetti in attesa di contributo o già finanziati compaiono l’Enduro Worrld six days (300mila euro), la Fed Cup di tennis a Cagliari (200mila) e decine di altre attività sportive cui la Regione, in base a criteri presentati come rigorosi, ha deciso di destinare un aiuto economico piuttosto pesante. Se queste scelte porteranno risultati positivi all’offerta turistica è da verificare. Per adesso si spende. Per i consuntivi c’è tempo. (m.l)

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