Stefania Masala, la sassarese alla corte di Albertazzi
Una carriera nata dall’incontro casuale con il grande attore in una trattoria Il successo è arrivato con Il Mercante di Venezia dove interpreta il ruolo di Porzia
SASSARI. Dalle cavalcate all’ippodromo di Sassari insieme con Elisabetta Canalis, ai palcoscenici dei teatri di tutta Italia, con accanto nientemeno che Giorgio Albertazzi. E tutto per una serata passata dall’Assassino, trattoria tipica dove ancora si mangiano le deliziose fave a ribisari. Se a chiunque la vita riserva sorprese, con Stefania Masala, nata trent’anni fa nel capoluogo turritano, il destino è andato davvero oltre ogni immaginazione: prima il diploma in chitarra al Conservatorio Luigi Canepa, dopo la laurea in musicologia al Dams di Bologna, e ora si ritrova a recitare Sheakespeare dividendo la scena con uno dei più grandi attori italiani viventi. E mica con una particina così: lei interpreta la bella e ricca Porzia nel Mercante di Venezia, con il Maestro nei panni del malvagio Shylok, l’usuraio al centro della travagliata storia d’amore tra la protagonista e Bassanio (Francesco Maccarinelli). E se Antonio è portato in scena da Sergio Basile, la regia è firmata dal giovane e talentuoso Giancarlo Marinelli. Un successo.
Ma, esattamente, come è arrivata la ribalta per questa giovane sassarese di cui si dice un gran bene? «Non ero ancora diplomata - racconta lei stessa - e mi capitò di conoscere Albertazzi, a Sassari per il Falstaff. Dopo lo spettacolo non si trovava un taxi, così mi proposi per dargli un passaggio dall’Assassino, dove era atteso dal resto della compagnia. E lui, molto cordialmente, mi chiese di passare la serata insieme con loro. Sino a quando tra una portata e l’altra mi venne chiesto chi fosse il mio attore preferito. Io risposi Peter O’Toole, quello di Lawrence d’Arabia, suscitando lo stupore di Albertazzi: forse si aspettava che una ragazza della mia età impazzisse per Leonardo Di Caprio o George Clooney».
Risate e simpatia reciproca. Tant’è che il Maestro decide di farle suonare la chitarra in uno spettacolo di Garcia Lorca. Un provino e via, sino a scoprire - anche grazie alla scuola di Anna Proclemer - che la vera passione è per la recitazione. «Parlavo ancora con un accento a metà tra quello di Valeria Marini e quello di Francesco Cossiga - ricorda sorridendo - e nel 2008 mi fecero fare l’amazzone in Sogno di una notte di mezza estate». Appena una battuta, per lei: «Ridammi i tuoi cavalli, greco». Stop. Ma è in quella breve e intensa occasione che Stefania capisce che sul palco si trova a proprio agio. Al punto che adesso gli spettacoli sono sempre sold out. Giorgio Albertazzi dà la sua benedizione. «È bravissima - dice -, in tanti anni di attività non ho mai visto un’ attrice interpretare così bene Porzia».
E lei ricambia i complimenti: «È il più grande di tutti, ma soprattutto è un uomo generoso, sia dal punto di vista umano sia da quello professionale. Non si stanca di ripetermi che il pubblico si merita da noi attori il massimo e che quindi abbiamo il dovere di migliorare sempre. Consigli preziosi che non si dimenticano».
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