La Nuova Sardegna

Stefania Masala, la sassarese alla corte di Albertazzi

di Andrea Massidda

Una carriera nata dall’incontro casuale con il grande attore in una trattoria Il successo è arrivato con Il Mercante di Venezia dove interpreta il ruolo di Porzia

25 febbraio 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Dalle cavalcate all’ippodromo di Sassari insieme con Elisabetta Canalis, ai palcoscenici dei teatri di tutta Italia, con accanto nientemeno che Giorgio Albertazzi. E tutto per una serata passata dall’Assassino, trattoria tipica dove ancora si mangiano le deliziose fave a ribisari. Se a chiunque la vita riserva sorprese, con Stefania Masala, nata trent’anni fa nel capoluogo turritano, il destino è andato davvero oltre ogni immaginazione: prima il diploma in chitarra al Conservatorio Luigi Canepa, dopo la laurea in musicologia al Dams di Bologna, e ora si ritrova a recitare Sheakespeare dividendo la scena con uno dei più grandi attori italiani viventi. E mica con una particina così: lei interpreta la bella e ricca Porzia nel Mercante di Venezia, con il Maestro nei panni del malvagio Shylok, l’usuraio al centro della travagliata storia d’amore tra la protagonista e Bassanio (Francesco Maccarinelli). E se Antonio è portato in scena da Sergio Basile, la regia è firmata dal giovane e talentuoso Giancarlo Marinelli. Un successo.

Ma, esattamente, come è arrivata la ribalta per questa giovane sassarese di cui si dice un gran bene? «Non ero ancora diplomata - racconta lei stessa - e mi capitò di conoscere Albertazzi, a Sassari per il Falstaff. Dopo lo spettacolo non si trovava un taxi, così mi proposi per dargli un passaggio dall’Assassino, dove era atteso dal resto della compagnia. E lui, molto cordialmente, mi chiese di passare la serata insieme con loro. Sino a quando tra una portata e l’altra mi venne chiesto chi fosse il mio attore preferito. Io risposi Peter O’Toole, quello di Lawrence d’Arabia, suscitando lo stupore di Albertazzi: forse si aspettava che una ragazza della mia età impazzisse per Leonardo Di Caprio o George Clooney».

Risate e simpatia reciproca. Tant’è che il Maestro decide di farle suonare la chitarra in uno spettacolo di Garcia Lorca. Un provino e via, sino a scoprire - anche grazie alla scuola di Anna Proclemer - che la vera passione è per la recitazione. «Parlavo ancora con un accento a metà tra quello di Valeria Marini e quello di Francesco Cossiga - ricorda sorridendo - e nel 2008 mi fecero fare l’amazzone in Sogno di una notte di mezza estate». Appena una battuta, per lei: «Ridammi i tuoi cavalli, greco». Stop. Ma è in quella breve e intensa occasione che Stefania capisce che sul palco si trova a proprio agio. Al punto che adesso gli spettacoli sono sempre sold out. Giorgio Albertazzi dà la sua benedizione. «È bravissima - dice -, in tanti anni di attività non ho mai visto un’ attrice interpretare così bene Porzia».

E lei ricambia i complimenti: «È il più grande di tutti, ma soprattutto è un uomo generoso, sia dal punto di vista umano sia da quello professionale. Non si stanca di ripetermi che il pubblico si merita da noi attori il massimo e che quindi abbiamo il dovere di migliorare sempre. Consigli preziosi che non si dimenticano».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative