La Nuova Sardegna

sì dei riformatori/no dei dipendenti degli enti

Province: tessera ad honorem per Renzi

CAGLIARI. I Riformatori esultano per l’approvazione al Senato del disegno di legge che abolisce le Province e lo fanno fino a tal punto da assegnare al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, la...

27 marzo 2014
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CAGLIARI. I Riformatori esultano per l’approvazione al Senato del disegno di legge che abolisce le Province e lo fanno fino a tal punto da assegnare al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, la tessera onoraria dei referendari. L’idea è del deputato Pierpaolo Vargiu, che subito dopo sprona il centrosinistra sardo ad avere lo stesso coraggio dimostrato dall’ex sindaco di Firenze: «Non ci pare invece che sia stato così in Consiglio regionale dove il centrosinistra si oppone da sempre all’abolizione delle Province». La stessa provocazione arriva dal coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa: «Sfidiamo il Pd e il centrosinistra - scrive - a venire in Consiglio con la riforma». Non è da meno il capogruppo Attilio Dedoni: «Ora siamo davvero curiosi di vedere se cambierà l’atteggiamento dei democratici sardi. Renzi ci ha messo la faccia, farà lo stesso il Pd?». Interviene anche l’assessore alle riforme, Gianmario Demuro: «Il segnale che arriva da Roma è chiaro e tutti dovremo adeguarci. Ma nelle riforme degli enti locali la Regione che ha potere primario dovrà saper far meglio dello Stato e proporre un vero modello di riordino». Il comitato dei dipendenti delle province sarde invece non gradisce. E avvia l’operazione intitolata «Vogliamo che si sappia». Precisano che le Province non saranno abolite “ma trasformate in nuovi enti intermedi, le città metropolitane” e che «il provvedimento genererà un vero e proprio cannibalismo dei piccoli Comuni da parte dei sindaci delle grandi città». E i costi, che ora corrispondono “allo 0,045 della spesa pubblica” lieviteranno per le nomine di moltissimi nuovi assessori e consiglieri.

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