La Nuova Sardegna

Vitalizi alla Regione Sardegna, a 41 anni Claudia Lombardo riceve 5mila euro al mese

di Luca Rojch
Vitalizi alla Regione Sardegna, a 41 anni Claudia Lombardo riceve 5mila euro al mese

Scontro sugli assegni agli ex consiglieri. L'ex presidente dell'assemblea: «Ma io li ho aboliti». Ugo Cappellacci attacca: «Semplicemente disgustoso»

07 maggio 2014
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Poveri politici. Braccati in servizio, additati come casta, bersaglio naturale di ogni protesta popolare. In fondo anche se piove è colpa loro. Quando sono in carica non li sopporta nessuno. Ma ora è partita la caccia anche verso chi la politica non la fa più. Il bersaglio diventano i vitalizi degli ex consiglieri regionali.

Il costo della casta. Servono 65 anni o 4 legislature in Regione per percepire il vitalizio. In realtà servivano, perché la legge è stata abolita. Oggi gli ex consiglieri non ricevono più neanche un euro. Ma la modifica della legge vale solo per il futuro. Chi ha chiuso la passata legislatura, e ha maturato i requisiti, ha diritto a un vitalizio.

Lo scontro. Sullo sfondo si intravede la polemica politica che si consuma nel centrodestra. Tossine dello scontro furioso che ha demolito la Casa delle libertà. Perché se si scorre l’elenco spiccano i 5mila euro al mese di vitalizio che l’ex presidente del consiglio regionale Claudia Lombardo, 41 anni, percepisce. Subito l’ex governatore Ugo Cappellacci, non proprio un estimatore della Lombardo, con affetto ha twittato: “Baby pensionati del Consiglio Regionale: semplicemente disgustoso. Questa politica mi fa ribrezzo. Ogni commento è del tutto superfluo”. In realtà la lista è lunghissima. Nell’elenco ci sono anche diversi azzurri, da Tore Amadu a Nicola Rassu, solo per fare qualche nome. Ma l’elenco è bipartisan. Ci sono Ivana Dettori, Pd, Andrea Biancareddu, Udc, Giacomo Sanna, Psd’Az, Massimo Dadea, Pd.

Presidente con le forbici. Finita al centro del vortice Claudia Lombardo risponde in modo deciso. Anche perché sotto la sua presidenza le spese per il consiglio erano passate da 85 a 58 milioni all’anno. «Un risparmio di oltre 26 milioni e figlio delle nostre scelte – spiega –. Io sono quella che i vitalizi li ha cancellati. Siamo stati la prima regione in Italia. Sotto la mia presidenza è stata portata avanti e varata la norma che ha messo fine a queste pensioni. Ma è chiaro che per legge si dovevano salvare i diritti acquisiti. In un certo senso questa legge io l’ho subita. Sono diventata consigliere regionale a 21 anni e ho fatto quattro legislature. Ho maturato i requisiti e ho diritto a percepire il vitalizio. Come tanti altri consiglieri regionali».

E subito precisa. «La norma è stata approvata nel 2011 quando ero certa di ricandidarmi. E l’approvazione della legge che cancellava i vitalizi penalizzava anche me. L’ho voluta con forza. In altre parole ribadisco che quelle leggi le ho trovate e mi sono attivata per cancellarle. Certo è strano che molti invochino trasparenza, ma vengano chiesti gli elenchi dei vitalizi solo dei consiglieri dell’ultima legislatura». Si parla anche di un esposto presentato in Procura. «Non ho conoscenza diretta di questo fatto. Se dovesse esistere spero sia firmato, perché chi porta avanti accuse infondate deve anche avere la responsabilità di quello che dice».

Meccanismo complicato. Fino al 2000, quando il presidente era Efisio Serrenti dopo una legislatura i consiglieri maturavano il diritto di percepire il vitalizio pari al 35 per cento dell’indennità percepita. Ma solo al compimento dei 65 anni. La quota aumentava a mano a mano che crescevano gli anni di legislatura affrontata. Dal 2000 la percentuale del vitalizio viene abbassata al 25 per cento. E si arriva a percepire l’80 per cento dell’indennità, quasi 8mila euro, solo dopo 30 anni di Consiglio. Dal 2011 sotto la presidenza Lombardo il vitalizio viene cancellato. Ma sono fatti salvi i diritti acquisiti. In altre parole chi ha maturato i diritti godrà della pensione.

Le reazioni. Non c’è solo la Lombardo a percepire il vitalizio. In realtà la lista è lunghissima. E anche le reazioni sono indignate davanti agli attacchi. Il presidente nazionale del Psd’Az, Giacomo Sanna, tre legislature alle spalle, non nasconde il suo disappunto. «Se devo essere onesto non capisco questa polemica – dice Sanna –. Noi percepiamo un vitalizio sulla base dei contributi che abbiamo versato da consiglieri. Non prendiamo i soldi a nessuno. È un diritto, come lo hanno tutti i lavoratori. Si è creato un clima da caccia alle streghe che condanno». Anche Tore Amadu, Forza Italia, 25 anni in consiglio regionale prende il vitalizio. «Mi sembra giusto per tutto quello che ho fatto – afferma –. Per un quarto di secolo ho dedicato la mia vita alla buona amministrazione della Sardegna. Ho viaggiato da Sassari a Cagliari. Ci ho messo l’impegno, il tempo e la passione. Mi chiedo perché ora si contesti un diritto acquisito. Ho versato i contributi e ora percepisco il vitalizio. Come prevede la legge».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative