La Nuova Sardegna

Maxi scalinata all'interno di Tiscali, è guerra sul progetto

di Paolo Merlini
Maxi scalinata all'interno di Tiscali, è guerra sul progetto

Il Comune di Oliena si oppone ai piani di Dorgali per il villaggio nuragico: «Contrasteremo in ogni modo chi vuole ridurlo a un centro commerciale» - FOTO

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29 maggio 2014
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NUORO. Non è una crisi internazionale tra stati sovrani, ma l'accostamento può aiutare a capire. Perché anche qui si parla di lotta per un confine e, sottotraccia, di interessi economici. Sul futuro di Tiscali, il villaggio nuragico, o ciò che ne resta, all'interno della dolina più famosa del Supramonte, esplode il conflitto tra le amministrazioni comunali di Dorgali e Oliena. Due amministrazioni che da decenni si contendono uno dei siti archeologici più straordinari della Sardegna e che, per affermare ciascuna i propri diritti in merito, sono arrivate persino davanti al Consiglio di Stato.

Muro contro muro. Il motivo della discordia, l'ennesimo dopo anni di liti a colpi di carte bollate, toni sopra le righe e guerre di campanile che sembravano dimenticate, è nel progetto di tutela e valorizzazione di Tiscali che il Comune di Dorgali, guidato dal sindaco Angelo Carta, ha appena fatto realizzare e proposto, in vista di una conferenza di servizi, all'esame di vari interlocutori, tra i quali l'amministrazione di Oliena. La reazione non si è fatta attendere. E i toni degli olianesi sono da battaglia. Da guerra, anzi: la guerra di Tiscali.

«Siamo pronti al muro contro muro, se fosse necessario», tuona il sindaco Salvatore Serra. «Il progetto, così come è stato elaborato, per ciò che ci riguarda non passerà mai. Abbiamo potuto visionare accuratamente e con scrupolo gli elaborati che sono stati trasmessi al nostro municipio – continua, come ricomponendosi – e in quell'occasione sono emerse da subito grosse, numerose e insormontabili difficoltà».

In particolare Serra e la sua giunta non riescono proprio a immaginare la scala in legno che dovrebbe attraversare in lungo e in largo l'interno della dolina, consentendo il passaggio dei visitatori. Uno sfregio, secondo gli olianesi, a uno dei monumenti archeologici e naturali più belli della Sardegna. Una necessità, secondo i dorgalesi, perché i tantissimi visitatori del sito (lo scorso anno sono stati staccati diecimila biglietti) non mettano ulteriormente in pericolo, camminandoci sopra, ciò che resta dell'antico villaggio nuragico, saccheggiato e vilipeso per decenni prima che venisse istituito un servizio di sorveglianza (e visite guidate: servizi affidati a una coop di Dorgali).

Il concerto di Soru. Per dire la sua, Serra non ha atteso la conferenza di servizi proposta dal suo collega di Dorgali. Ma ha preferito denunciare il caso Tiscali a mezzo stampa. Cogliendo nel segno, probabilmente, perché Tiscali è un sito notissimo anche per via della pubblicità indiretta che gli è arrivata dall'omonima società di telecomunicazioni di Renato Soru. Con un aneddoto dello stesso Soru che riguarda Tiscali vero e proprio: nel 1997, quando fondò la società in un primo tempo solo telefonica, organizzò un concerto dei Cordas et Cannas all'interno della dolina: per pochi intimi, sottolinea quando lo ricorda, in segno d'omaggio verso gli antichi abitanti che in seguito gli hanno portato fortuna.

Ma se il sindaco Serra va giù pesante, è l'assessore all'ambiente, Valentino Carta, a metterci un carico da undici, come direbbe qualcuno: «Ci opporremo a qualsiasi sfregio, a deturpazioni frutto di decisioni e scelte scellerate e incomprensibili. Un patrimonio identitario inestimabile come Tiscali va difeso, curato e protetto, non fatto oggetto di speculazioni e abusi che inevitabilmente ne determineranno la distruzione. Stiamo parlando di Tiscali, non di un centro commerciale. Fruibilità e sostenibilità devono andare insieme e mai e poi mai logiche commerciali, di vendita e di sfruttamento devono prevalere sugli obblighi, anche morali, di custodia e conservazione di un luogo caro alla nostra comunità».

La gestione. Ma il futuro di Tiscali è davvero così a rischio come denunciano gli amministratori di Oliena, oppure ci troviamo di fronte all’ennesima diatriba tra due comunità che in passato si sono spesso guardate in cagnesco? Va ricordato che proprio sulla competenza amministrativa e dunque sulla gestione di Tiscali i comuni di Oliena e Dorgali hanno polemizzato per anni, finendo persino davanti al Consiglio di Stato. Che ha stabilito, come sottolinea con forza il sindaco di Dorgali, Angelo Carta, che Tiscali “insiste” sul territorio di Oliena solo per il 5 per cento, nonostante il suo nome sia accostato spesso con il paese “minoritario” («Sono stato a Tiscali, vicino a Oliena, bellissimo», è il commento dell’escursionista tipo). E infatti molti olianesi hanno sempre mal digerito il fatto che il servizio di guardiania e di biglietteria fosse andato a una cooperativa dorgalese, che da quasi vent’anni gestisce ottimamente il sito e le migliaia di visitatori che lo raggiungono ogni anno. Arrivandoci, dopo una bella camminata, da due sentieri: uno parte da Dorgali e l’altro proprio da Oliena. (ha collaborato Mattia Sanna)

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