La Nuova Sardegna

Scalinata dentro Tiscali, primo stop al progetto

di Paolo Merlini
Scalinata dentro Tiscali, primo stop al progetto

L'Ufficio tutela del paessaggio di Nuoro chiede modifiche sostanziali al piano targato Dorgali. Continua lo scambio d’accuse tra il sindaco Carta e gli amministratori di Oliena

30 maggio 2014
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NUORO. La scalinata dentro la dolina di Tiscali non si farà, almeno nel modo in cui compare nel progetto di “valorizzazione” del sito archeologico proposto dal Comune di Dorgali e contestato dagli amministratori di Oliena. Il progetto è attualmente all’esame della sezione nuorese dell’Ufficio tutela del paesaggio, che tramite il suo responsabile regionale Giuseppe Furcas nel febbraio scorso ha già chiesto modifiche sostanziali al progetto, compresa l’eliminazione della scala incriminata.

Anche la Soprintendenza ai beni archeologici oggi sarebbe su questa linea, nonostante in un primo tempo avesse espresso «parere positivo alla filosofia dell’intervento» nel suo complesso di tutela dell’area archeologico. Precisando però che «la realizzazione del nuovo percorso all’interno dell’area di Tiscali – scriveva infatti nell’ottobre scorso la dirigente regionale Maria Assunta Lorrai rispondendo a un quesito del Comune di Dorgali – necessità di un’indagine intensiva» e di «verifiche puntuali mediante scavo» prima di «poter stabilire il tracciato definitivo del percorso di visita». Non c’è alcun riferimento alla scala in metallo prevista dal progetto, ma è probabile che la Soprintendenza si riferisse proprio a questa soluzione, che del resto è adottata in molti siti archeologici di pregio in Italia e all’estero al fine di poter coniugare fruizione e tutela del monumento.

«La foto è falsa». Ma sull’immagine con la simulazione della scalinata intanto ieri mattina è sorto un piccolo giallo, che comunque dovrebbe essere già risolto. Angelo Carta, sindaco di Dorgali, mercoledì aveva detto che gli amministratori di Oliena prendevano fischi per fiaschi, e che quel «percorso di visita» era già stato eliminato. Ieri ha rincarato la dose sostenendo che sindaco e assessore all’ambiente di Oliena avevano diffuso «una foto parziale e fuorviante, pertanto falsa». Affermazione prontamente smentita da uno degli interessati, l’assessore Valentino Carta, che ha confermato come l’immagine della simulazione della scalinata (in acciao Corten) sia contenuta nel progetto esecutivo che il Comune di Dorgali ha inviato a Oliena per un parere in vista della conferenza di servizi proprio su Tiscali. Anche la Nuova è in grado di confermare che quell’immagine non è affatto un fake, cioè una bufala o una foto ritoccata, ma è inclusa nel progetto redatto dall’architetto dorgalese Francesco Brocca attualmente all’esame delle istituzioni che parteciperanno alla conferenza di servizi. Sulla scalinata di Tiscali, intanto, benché ancora virtuale e destinata a rimanere tale in virtù del clamore suscitato, il sindaco Angelo Carta rischia di scivolare anche sul fronte interno, quello del proprio consiglio comunale. Il capogruppo dell’opposizione Pd, Tatano Loi, sostiene infatti che Carta avrebbe dovuto informare l’assemblea civica dorgalese sul fatto che a Tiscali si volesse adottare un intervento così radicale. E annuncia che ne chiederà la discussione già nella prossima riunione del consiglio, martedì prossimo.

Ambientalisti contrari. Sul caso Tiscali c’è da registrare la reazione del Gruppo d’intervento giuridico. Il suo responsabile Stefano Deliperi augura «che proprio in sede di conferenza di servizi venga bocciata senza appello qualsiasi ipotesi di manomissione del sito con scale e quant'altro può suggerire la fantasia. In caso diverso, sarà necessario svolgere qualsiasi azione legale per sventare un rischio di snaturamento di uno dei siti archeologici e culturali più rilevanti della Sardegna e del Mediterraneo.Piuttosto, sarebbe utile effettuare accessi contingentati e solo con la supervisione della guida». Le visite guidate ci sono già, ed è un servizio che la cooperativa Ghivine di Dorgali svolge ormai da tempo assieme alla sorveglianza notturna del sito. Ma è certo che diecimila visitatori l’anno sono molti e rappresentano un pericolo per le testimonianze archeologiche, sino a che, appunto, non si individuerà una soluzione tecnica che metta insieme fruizione e tutela del sito. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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