La Nuova Sardegna

A Portu Li Coggi il paesaggio che incantò il principe Aga Khan

Salvatore Tola
A Portu Li Coggi il paesaggio che incantò il principe Aga Khan

30 giugno 2014
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ARZACHENA. Tra le spiagge e spiaggette che si aprono lungo la Costa Smeralda quella di Portu Li Coggi si distingue sia per bellezza che per grandezza. Tanto che, a quanto si dice, fu sin dagli inizi la preferita dallo scopritore di questi luoghi, l’Aga Khan Karim; così che ebbe da allora un secondo nome, Spiaggia del Principe. L’arco sabbioso, lungo un quarto di chilometro, è stretto e fortemente arcuato, ed è diviso in due parti – e movimentato – da una collinetta di granito e sabbia coperta di cespugli sempreverdi. Nella bassa stagione il luogo è silenzioso e solitario: i pochi rumori sono attenuati, mentre i colori al contrario sono più vivi, anche se sempre delicati: il bianco della sabbia, il rosa del granito, il verde delle piante, il celeste e il blu delle acque. Alla bellezza del luogo si aggiungono l’accoglienza dell’arenile, chiuso tra colline e promontori rocciosi, e la praticabilità delle acque: anche per questo in estate la frequenza dei bagnanti si fa molto intensa, e in alcune ore della giornata è difficile trovare uno spazio libero.

LA MAPPA DELLE SPIAGGE DELLA SARDEGNA

La spiaggia è fornita di parcheggio per le auto e di un punto di ristoro, e nelle vicinanze sono a disposizione i ristoranti e gli alberghi della Costa. Per raggiungere Portu Li Coggi, partendo dalla «capitale» Porto Cervo, si segue la strada che, dirigendosi verso sud, raggiunge l’Abbiadori; qui si svolta a sinistra verso Capriccioli ma, prima di arrivare a destinazione, si prende a sinistra la strada che, procedendo a ridosso della costa, va verso Romazzino. Dopo poco meno di un chilometro e mezzo un masso in granito che porta la scritta omonima indica la svolta verso il mare, lungo una strada senza uscita. D’inverno ci si arresta a una sbarra, e con una passeggiata di dieci minuti attraverso la vegetazione che si stende tra la strada principale e il litorale si arriva a destinazione; in estate bisogna fermarsi prima, nel parcheggio a pagamento, e camminare un po’ di più.

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