La Nuova Sardegna

Nora, la storia si sposa con la natura. La chiesa di Sant’Efisio e i resti fenici

di Salvatore Tola
Nora, la storia si sposa con la natura. La chiesa di Sant’Efisio e i resti fenici

21 luglio 2014
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PULA. Una sosta a Pula è d’obbligo, per chi viaggia lungo le coste dell’Iglesiente, per visitare i resti di Nora, una della città più antiche della Sardegna, fondata dai Fenici. In questa stagione si può approfittare anche per una sosta sulla spiaggia, vicinissima, che ne prende il nome. Chiusa tra punte rocciose che si spingono verso il largo, si estende per seicento metri, divisa in due archi da uno scoglio che viene raggiunto da una lingua di sabbia. Sulla sinistra si leva su uno spuntone roccioso la torre di Sant’Efisio. L’arenile, che nella parte centrale si fa più ampio, è un misto di sabbia e ciottoli che oscilla tra i colori grigio e rosato; il fondale, che discende rapidamente ed è in parte roccioso, conferisce alle acque le tonalità dell’azzurro scuro. Nelle vicinanze si trovano il parcheggio e un’area per i camper; sono presenti bar e ristoranti e si trovano anche camping e alberghi.

LA MAPPA DELLE SPIAGGE DELLA SARDEGNA

Le acque antistanti sono frequentate dagli appassionati della pesca subacquea e dagli amanti del windsurf. La spiaggia di Nora è circondata come poche altre da monumenti e altri luoghi d’interesse. Per prima la vecchia città, che è aperta alle visite guidate. Viene poi la chiesa di Sant’Efisio, in uno spiazzo tra le palme: costruita in forme romaniche su un primo impianto paleocristiano, accolse i resti del martire e del suo compagno Potito, ed è la méta ultima della grande processione che ha inizio al centro di Cagliari il 1° maggio. E infine la laguna, che si può conoscere sia seguendo un “sentiero natura”, sia visitando l’annesso Centro di educazione ambientale. Per raggiungere la spiaggia di Nora si lascia la statale costiera 195 “Sulcitana”, una volta arrivati all’altezza di Pula, e si attraversa il centro abitato seguendo i segnali che conducono alla zona archeologica. Ci si trova così nel corso Vittorio Emanuele, e infine in un viale alberato, ricco di indicazioni, che conduce a destinazione in un paio di chilometri.

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