La Nuova Sardegna

Un incanto dal fascino antico, i colori della Pelosa di Stintino

di Salvatore Tola
Un incanto dal fascino antico, i colori della Pelosa di Stintino

30 luglio 2014
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STINTINO. In un libro destinato a divenire film il giornalista e scrittore Filippo Canu chiamò “padroni dell’estate” i rampolli delle famiglie sassaresi che frequentavano il mare di Stintino sin dalla metà del secolo scorso; una definizione azzeccata anche perché avevano a loro disposizione luoghi incantevoli e allora incantati, primo fra tutti la spiaggia della Pelosa.

Oggi quell’incanto è finito, ma la frequenza non ha ridotto il fascino di un luogo che non teme la concorrenza di altri tra i più celebrati al mondo. E c’è l’imbarazzo della scelta nell’individuare gli elementi che contribuiscono al risultato complessivo: conta per prima la purezza delle acque, in continuo ricambio per le correnti che si muovono tra il golfo dell’Asinara e il “mare di fuori”; e poi il contrasto tra il colore chiaro della sabbia e quello scuro della roccia schistosa che ne delimita i confini. Né si può trascurare la ricchezza del panorama: è vero che verso occidente la vista è chiusa dal capo Falcone, ma di fronte si levano dal mare l’isolotto che ospita una torre spagnola, poi l’isola Piana e infine il lungo susseguirsi di cale e promontori dell’Asinara; mentre dalla parte opposta la costa sarda mostra le sporgenze di Porto Torres e Castelsardo, il lido di Platamona e, all’interno, Sorso e Sennori adagiati sulle colline. La spiaggia è così frequentata che si fa difficile, in piena stagione, trovare il parcheggio per l’auto e lo spazio per l’asciugamano. In compenso sono a disposizione, parte sul luogo parte nei dintorni, numerosi servizi: dal bar al ristorante all’albergo; dal noleggio di barche e ombrelloni alla guardia medica, allo sportello per le informazioni.

La grande mappa delle spiagge della Sardegna

La Pelosa è collegata a Stintino da una comoda strada di quattro chilometri, lungo la quale è in funzione anche un servizio di autobus; mentre chi arriva da fuori, lungo la provinciale 34, può raggiungerla attraverso un percorso ben segnalato che evita di attraversare l’abitato.

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