La Nuova Sardegna

Murtas, paradiso militarizzato libero per una stagione

di Salvatore Tola
Murtas, paradiso militarizzato libero per una stagione

06 agosto 2014
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VILLAPUTZU. Ci sono in Sardegna molte spiagge che sono precluse al pubblico perché occupate dai militari. Quella di Murtas o di S’Acqua Durci, in territorio di Villaputzu, non sempre si sottrae a questo genere di vincolo: solo nei giorni scorsi è arrivata l’autorizzazione ad aprirla al pubblico per questa stagione. Dei sei chilometri di arenile ne restano liberi al momento quattro, subito a sud del promontorio, tutto di graniti rosati, dominato dalla torre spagnola di Murtas. Dopo lo spuntone roccioso il territorio è pianeggiante e il litorale basso: la spiaggia, divisa in due dalla foce del Flumini Durci (dal quale prende uno dei nomi), è ampia, con sabbia bianca, profonda e soffice. Il fondale digrada molto dolcemente e le acque sono di un delicato colore azzurro. Il lungo arenile ha termine a sud nei pressi del capo San Lorenzo, mentre al largo si leva sulla superficie marina, a due chilometri dalla riva, l’isolotto di Quirra, un grande blocco di granito grigio.

Nonostante la grande bellezza la spiaggia di Murtas è poco frequentata, anche nei giorni dell’alta stagione, e i servizi si riducono per questo ad alcuni spiazzi per il parcheggio, in terra battuta. La strada secondaria che porta a destinazione, asfaltata e ben tenuta, si distacca dall’Orientale sarda all’altezza della frazioncina di Quirra, otto chilometri a nord di Villaputzu.

La grande mappa delle spiagge della Sardegna 

Si procede, incontrando di tanto in tanto qualche corso d’acqua e qualche stagno, in una zona ricoperta di fitta macchia mediterranea. Ai lati della carreggiata si allungano le alte recinzioni militari, messe in evidenza da numerosi cartelli gialli. Dopo qualche centinaio di metri si trova già una prima svolta a destra che conduce alla parte centrale della spiaggia; si gira invece due chilometri e mezzo più avanti, sempre a destra, se si vuole raggiungere la parte centro-nord; oppure si prosegue ancora per arrivare, dopo sei chilometri e mezzo complessivi, nella parte più settentrionale.

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