La Nuova Sardegna

Gioiello tra gli scogli: Su Sirboni di Gairo

di Claudia Carta
Gioiello tra gli scogli: Su Sirboni di Gairo

23 agosto 2014
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GAIRO. Selvaggia eppure suadente. Riservata, ma accogliente. Nascosta ai viaggiatori più distratti e frettolosi, ma chi la scopre sa già che vi farà ritorno. Su Sirboni è la perla incastonata nella marina di Gairo. E poco importa che la si chiami baia, cala o insenatura. Sì, perché il valore aggiunto di questa spiaggia è quella di essere scampata al turismo di massa, all'invasione spesso scriteriata, rumorosa e soffocante dei vacanzieri mordi e fuggi, figli degli stabilimenti balneari “tutto compreso”, dello spritz a tavolino, dell’animazione a suon di musica e zumba che accompagnano le ferie estive. “Ricalcolo percorso”, direbbe il più freddo dei navigatori. Perché andare a Su Sirboni significa tutt’altro. La costa è quella orientale, dove l’Ogliastra si adagia sul mare. Sono otto i chilometri che la separano da Cardedu. Si entra in territorio di Gairo con Lispedda, nota ai più come la “Spiaggetta”, a fare gli onori di casa in un litorale ricco di fascino: l’arenile è diviso in due parti dagli scogli che si riversano sull’acqua, mentre la costa offre un’anima di ghiaia e ciottoli. Si prosegue. Il mare sempre sulla destra, quasi a inghiottire la strada nel suo blu. Una fila di auto parcheggiate sulla carreggiata lascia intuire che c’è qualcosa. Un varco. Un sentiero per raggiungere quell’azzurro. Lo si deve cercare. Eccolo. Sotto la folta vegetazione, pochi scalini. Sono pietre, terra e polvere. Giù fino agli scogli. Ma è solo la porta d’ingresso. Su Sirboni va cercata e desiderata. Va conquistata.

La grande mappa delle spiagge della Sardegna

E allora avanti, tra sali e scendi sulle rocce, in mezzo a scisto e corbezzolo, massi tondi e lisci o ruvidi e spigolosi, piccoli sentieri. Una volta, due, tre. Quindici minuti di cammino, con ombrelloni e asciugamano, forse pesano un poco.

Ma quando si solleva lo sguardo, superato l’ultimo scoglio, qualunque fatica lascia il posto alla soddisfazione e allo stupore. Un piccolo gioiello. «La baia è bellissima – avevano commentato i “turisti per caso” più noti della Tv, Syusy Blady e Patrizio Roversi, in visita nella zona – e le calette rocciose che si aprono dietro la spiaggia, superando un piccolo promontorio, hanno dei colori unici, il rosso della scogliera si fonde con un mare verde smeraldo: veramente da vedere!». La difficoltà di accesso l’ha preservata così, naturale e pulita. Alle sue spalle, il misterioso “Hotel Su Sirboni” con i suoi bungalow, in disuso da oltre trent'anni, guardiani silenti e sfioriti di un angolo di paradiso da contemplare in silenziosa ammirazione.

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