La Nuova Sardegna

Da Pontes a Finardi, il Premio Maria Carta

di Pierpaolo Fadda
Da Pontes a Finardi, il Premio Maria Carta

A Siligo giornata di festa e cerimonia con i vincitori

08 settembre 2014
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SILIGO. C'era una palpabile emozione, ieri a Siligo, in occasione della dodicesima edizione del premio intitolato a Maria Carta. Forse perché nel 2014 ricorre sia il ventennale della sua scomparsa sia gli ottant’anni dalla nascita.

Già dal primo pomeriggio il paese si è vestito a festa: per le vie si sono esibiti i Mamuthones di Mamoiada, la Scuola di ballo con i bambini del primo circolo didattico San Donato di Sassari, l' Associazione culturale folklorica ThaThari e il Coro Sant'Orso di Aosta. Di grande interesse anche l'esposizione del libro a fumetti "La voce di Maria - Una favola per Maria Carta", realizzato da Simone Sanna, e l'esposizione dei prodotti dell'agroalimentare locale da parte di operatori aderenti a Coldiretti.

Ma il clou della giornata è stata la cerimonia di consegna dei premi. Il comitato scientifico della fondazione ha voluto dare un respiro internazionale all'appuntamento consegnando un premio alla grande cantante portoghese Dulce Pontes, una delle grandi voci del fado. «Per me è un grandissimo onore ricevere questo premio – ha detto – Ascoltavo nei suoi dischi la voce profonda di Maria, il suo timbro unico al mondo, quello che io definisco come il vero canto del popolo sardo». E' emozionata Dulce Pontes, e quando la sua voce melodiosa e intensa si libra nel cielo stellato di Siligo sono applausi a scena aperta. Con una sorpresa: il giovane suonatore di launeddas Michele Deiana si avvicina a lei e suona un ballo sardo.

Tra i premiati anche Eugenio Finardi, che si è detto «onorato di ricevere un premio che vuole ricordare un'artista dalla voce calda, materna. Voce che commuoveva e faceva vibrare il cuore». E siccome Finardi considera le launeddas uno degli strumenti più belli, ecco che vuole sul palco Michele Deiana, per un'apoteosi che fa scattare l'applauso del numeroso pubblico presente.

Di particolare rilievo i premi che sono stati consegnati alla scrittrice Bianca Pitzorno, al regista Gianfranco Cabiddu, che ebbe modo di dirigere Maria Carta attrice nel film "Disamistade"(«Ricordo il suo sorriso come una ventata di luce sul mondo») e a Giampaolo Loddo, artista che ha saputo arricchire la sua verve di chitarrista e cantante con grande senso dell’ironia.

Sono stati festeggiati col premio anche i 40 anni di attività di una delle formazioni polifoniche più accreditate del canto tradizionale isolano, il Coro di Usini , così come è stata premiata l'associazione Iscandula di Dante Olianas per il contributo dato al recupero del lavoro di ricerca dell'etnomusicologo Andreas Fridolin Bentzon. Com'è tradizione consolidata da anni il premio è consegnato anche a un circolo sardo, in questo caso il Centro sociale culturale sardo di Milano, rappresentato dalla presidente Pierangela Abis. Hanno chiuso la serate le note della band reggae dei Train To Roots, che hanno conquistato il pubblico con alcuni dei loro brani di maggiore successo.

Infine, degna chiusura della serata con una sorpresa: il premio Maria Carta assegnato al giornalista Giacomo Serreli, per il suo «instancabile lavoro svolto in questi anni nella Fondazione e la straordinarai conoscenza del patrimonio etnomusicale sardo».

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