La Nuova Sardegna

Sabbia e quarzo nell’oasi di Pilo, sito ideale per il bird-watching

di Salvatore Tola
Sabbia e quarzo nell’oasi di Pilo, sito ideale per il bird-watching

11 settembre 2014
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STINTINO. Lungo la parte occidentale del golfo dell’Asinara, chiusa dalla penisola sulla quale sorge Stintino, corre un lungo tratto di costa bassa e sabbiosa, suddivisa in alcune spiagge frequentate dai bagnanti. La serie continuava un tempo verso Porto Torres, ma qui un largo tratto non è più a disposizione del pubblico per la presenza della centrale di Fiume Santo, della zona industriale e del porto. L’ultima spiaggia praticabile prima dell’interruzione è quella di Pilo, in territorio di Sassari: prende il nome dallo stagno che si trova immediatamente dietro.

Lunga un paio di chilometri, è fatta di una mescolanza di sabbia e frammenti di quarzo bianco, profonda e soffice; le acque, che tendono alle tonalità scure del celeste e del verde, si increspano facilmente; e il fondale, tutto sabbioso, si fa profondo a breve distanza dalla riva. Subito dietro l’arenile corre un cordone di dune ricoperte di vegetazione bassa; quindi si stende lo stagno, popolato di diverse specie di volatili che attirano gli appassionati del bird-watching. La vista sul mare, ampia, si chiude in fondo con i rilievi dell’Asinara. A sinistra si perde lungo gli arenili confinanti fino a raggiungere Stintino; a destra dominano invece, vicinissime, le strutture della centrale di Fiume Santo, seguite da quelle della zona industriale. Poco frequentata anche in piena stagione, la spiaggia non dispone di servizi, ma non è comunque difficile trovare spazio per l’auto tra le dune.

La grande mappa delle spiagge della Sardegna

L’accesso è dalla strada provinciale 34 che collega Porto Torres a Stintino toccando Pozzo San Nicola. A tre chilometri da questa località e a nove dalla prima si apre in direzione del mare l’ampia strada asfaltata che conduce alla centrale. Si procede in leggera discesa, lasciando a destra i vari ingressi e avendo sulla sinistra la vista sullo stagno. Dopo due chilometri e mezzo l’asfalto finisce lasciando il posto a una pista sterrata che conduce in breve alla spiaggia.

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