La Nuova Sardegna

Nel deserto di Porto Rotondo dove la stagione dura un mese

di Serena Lullia
Nel deserto di Porto Rotondo dove la stagione dura un mese

Soltanto pochi esercenti coraggiosi scelgono di tenere aperte le loro attività per tutto l’anno Le critiche ai commercianti mordi e fuggi: così distruggono per sempre l’immagine della Sardegna

13 settembre 2014
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PORTO ROTONDO. Il sole regala una estate lunga, ma la Sardegna si è già vestita di autunno. Altro che isola per turisti. Molti luoghi di vacanza sono in uno stato di semi letargo. Vetrine spente, negozi sigillati. L’allungamento della stagione assomiglia sempre più a una leggenda metropolitana. Nemmeno il clima di festa per i 50 anni dalla fondazione ha convinto tutti i commercianti a non abbandonare Porto Rotondo a settembre. Il cuore del borgo glamour, piazza San Marco, è una solitaria distesa di granito. Buio e silenzio interrotti dai coraggiosi del registratore di cassa. Così innamorati del villaggio dei Donà dalle Rose da lottare per renderlo vivo anche a settembre. Una missione solitaria che è una vera impresa.

Commercio mordi e fuggi. La legge non aiuta l’allungamento della stagione. I Comuni hanno le armi spuntate. È sufficiente che le attività con licenza fissa aprano anche un solo giorno all’anno per dribblare le sensazioni. Per combattere la moda del commercio “divora e fuggi”, servirebbe un intervento della Regione. Ma in tanti arruolano nella missione della stagione lunga anche i proprietari degli immobili. Che nel contratto di affitto potrebbero inserire una clausola di impegno a restare aperti fino al 30 settembre.

Partite Iva eroiche. Luca Antonelli è il titolare della trattoria “Luca e Diana”. La sua scelta coraggiosa è tenere accesi i fornelli per 12 mesi. «Questo è il secondo anno che tengo aperto tutto l’anno – commenta chef Luca –. È una vergogna vedere così tante attività già chiuse agli inizi di settembre. Io sono di Rimini. Lì se non tieni aperta l’attività per sei mesi e un giorno ti ritirano la licenza. Se si continua a dare questa impronta al borgo, se si fa passare il messaggio che il villaggio a settembre è già chiuso non verrà nessuno. È troppo comodo aprire un mese e mezzo, due e poi andare via. È un suicidio. Eppure questo è il posto più bello del pianeta. A Formentera, che non è nulla in confronto alla bellezza di questo posto, restano aperti anche a gennaio e febbraio».

La lunga estate di Vicky Mazzoli, proprietario della creperie-pizzeria “Alla darsena” si concluderà alla fine di settembre. Ha aperto il locale a maggio. «Io ci provo anche se in tanti hanno già chiuso – commenta –. In parte li capisco. Restare aperti oltre il momento clou della stagione non è facile. Ci sono delle spese, il personale. Io lavoro da solo a settembre. Sono qui dalle 9 alla una. Certo servirebbe qualche incentivo per le attività che restano aperte oltre agosto. Un piccolo grande aiuto che sarebbe utilissimo».

Il bar della piazza, nel cuore del borgo, assomiglia a un miraggio. Le vetrine dei negozi dirimpettai sono tutte spente. Alcune oscurate dai fogli di carta velina. Il bar di Gianni Chessa ha acceso le insegne una settimana prima di Pasqua. «Chiuderò alla fine del mese anche se non è facile restare aperti – dichiara –. È dovere di ogni consorziato contribuire ad allungare la stagione. Purtroppo però in molti hanno chiuso alla fine di agosto. Troppo semplice venire qui nei mesi di luglio e agosto e poi andare via. Tenere il bar aperto ha un costo. La merce, il personale. Certo il mio sforzo viene vanificato. Basta dare uno sguardo alle attività a fianco a me. Chiuse». “Assaggia”, l’angolo del gusto made in Sardegna nella piazzetta della darsena accarezzerà le papille dei clienti fino al 30 settembre. «Per noi è il primo anno di apertura – spiega Lucia Nigro, direttore commerciale di «Assaggia» –. Quest’anno per motivi burocratici abbiamo aperto solo il 4 luglio. Chiuderemo alla fine settembre, ma se ci fosse stata la partecipazione di tutti, saremmo rimasti aperti anche fino al 30 ottobre». La cura nei dettagli di Assaggia, l’elegante salottino con cuscini e candele sui gradoni di granito con vista sulla darsena contrasta con il locale dirimpettaio già vuoto. Il negozio di costumi da bagno ha smantellato alla fine di agosto. Un addio frettoloso. Come dimostra la porta della toilette lasciata aperta, con il secchio e l’attrezzatura per lavare a terra in bella vista. Biglietto da vista senza stelle.

Batte invece il cuore della piazzetta Deiana. Un angolo di vita tenuto acceso da Paolo Isoni. Lo stilista ha deciso da subito di tenere aperta la sua boutique tutto l’anno. E in questo atto d’amore verso Porto Rotondo ha trascinato anche i dirimpettai. Aperti a singhiozzo anche i negozi di piazza Quadra.

Riunione al Consorzio. La discussione della stagione lunga sarà inserita all’ordine del giorno della prossima riunione dei consorziati. Molti operatori chiedono che il Consorzio sia il loro primo partner nella missione della lunga estate del borgo. Per costruire insieme una Porto Rotondo 2.0, viva almeno sei mesi all’anno.

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