La Nuova Sardegna

Erriu: dopo il Piano casa nessun vuoto normativo

Erriu: dopo il Piano casa nessun vuoto normativo

L’assessore all’Urbanistica: «Con il ddl della giunta certezze e semplificazioni Ma intanto l’esame dei progetti presentati entro il 29 potrà proseguire»

02 novembre 2014
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CAGLIARI. «Il disegno di legge sull'edilizia abitativa della giunta Pigliaru nasce per dare certezze e individua facilitazioni e semplificazioni ritenute virtuose mettendole a regime non più temporaneo. Inoltre è aperto a tutti i contributi migliorativi che in questi giorni ci stanno giungendo numerosi grazie alla procedura di consultazione trasparente che è stata messa a disposizione sul sito della Regione»: così l'assessore regionale degli Enti locali e Urbanistica, Cristiano Erriu, replica alle critiche dell'ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci (vedi articolo a fianco).

Due giorni anche la Confartigianato aveva chiesto chiarezza alla Regione, sottolineando che le imprese edili temono un vuoto normativo alla scadenza del Piano casa, con potenziali ripercussioni negative su un settore che dal 2008 al 2013 nell’isola ha perso 13mila 600 posti di lavoro.

Erriu rassicura: «Voglio sottolineare ancora una volta che non esiste il rischio del paventato vuoto legislativo in questa materia. Fino al 29 novembre sarà infatti possibile presentare i progetti secondo la normativa vigente, progetti il cui esame potrà proseguire senza problemi al di là della data di scadenza. Confido nella celerità del lavoro dell'assemblea dei consiglieri regionali – prosegue l'esponente della giunta Pigliaru – che ha già manifestato la disponibilità a discutere nei tempi il disegno di legge senza attendere la più complessa e risolutiva legge urbanistica, di cui costituisce un primo modulo e la cui bozza verrà presto aperta al contributo di tutti».

L'assessore ha ribadito che la richiesta di proroga del Piano casa è uno strumento con il quale si continuerebbe solo a creare un clima di incertezza tra gli operatori e i professionisti: «Come successo negli anni precedenti, quando a più riprese e fino a poche ore prima della scadenza non era dato sapere cosa sarebbe stato di quell'insieme di possibilità derogatorie e temporanee. Così come è stata la regola lasciar passare l'intera legislatura targata Cappellacci prima di mettere a punto il Piano paesaggistico e una bozza di legge urbanistica: tanto annunciate nel programma elettorale e arrivate alle ultime ore del suo mandato, fuori tempo massimo. Nel caso del Ppr, anche in maniera illegittima, perché potessero diventare effettive.

«Il nostro modo di procedere – conclude Cristiano Erriu – è completamente differente. Ripeto che è nostro preciso intento e dovere dare certezze senza limiti temporali a tutte quelle norme che riteniamo virtuose e non semplici concessioni di cui approfittare in determinati momenti».

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